Winchester XP3 e Super X Slug: una è destinata a fucili slug calibro 12 a canna rigata, l’altra, prodotta anche nella versione lead free, è la munizione più rapida e tesa per armi lisce realizzata da Winchester. Due soluzioni per il cinghiale.
Le novità in fatto di armi e munizioni sono certamente all’ordine del giorno in casa Winchester. Ne sono la prova provata due cartucce dedicate alla caccia al cinghiale – Winchester XP3 e Super X Slug – che sempre più rappresenta un’attrattiva fatale per i cacciatori italiani.
In occasione dei Browning Press Days svoltisi in Polonia, Winchester ci ha fatto provare due munizioni, Winchester XP3 e Super X Slug appunto, uguali come specie di destinazione, ma molto diverse fra loro ed estremamente interessanti, proprio perché differenti come concezione e anche come tipologia di fucili in cui spararle. Abbiamo scelto di mostrarvele insieme, per accontentare gli estimatori dello sparo in fucili calibro 12, ma con la scelta dell’utilizzo della canna completamente liscia oppure rigata.
Winchester XP3, sviluppata per fucili slug a canna rigata calibro 12
La prima prova è stata effettuata con la Winchester XP3, una munizione sviluppata per fucili slug a canna rigata in calibro 12. Nel nostro test abbiamo utilizzato un fucile Winchester semiautomatico SX4 dotato di canna slug e mire relative. Questa cartuccia sviluppa un’energia massima, qualunque sia il tipo di selvaggina verso cui è indirizzata, ed è contenuta in una scatola da cinque cartucce di colore nero con scritte rosse e bianche.
La cartuccia è formata da un bossolo di 70 millimetri di lunghezza di colore nero con scritte bianche e alloggia al suo interno una palla sottocalibrata, inserita in un apposito sabot di plastica nera che facilita il suo passaggio nelle strozzature. Inoltre la palla sottocalibrata assicura un’orlatura ben curata e garantisce una velocità elevata del proiettile.
La palla, da 300 grani (19,5 grammi), è una monolitica in rame con punta in polimero.
La penetrazione nel blocco di gelatina è risultata eccellente, tanto che dopo l’ingresso, nella conseguente cavità che si è formata, la palla ha continuato il suo tragitto sino a uscire dal blocco. Si è potuta osservare soltanto la presenza residua del puntale in polimero.
La Winchester dichiara una velocità alla bocca di 610 metri al secondo e un’energia residua di 2.815 Joule a 30 metri e di 2.585 Joule a 50 metri. Davvero degli ottimi risultati.
Winchester Super X Slug: anche senza piombo
La seconda cartuccia testata è la Winchester Super X Slug in calibro 12, nella sua confezione da cinque cartucce con colori anche in questo caso tipicamente Winchester, bianco-grigio con linee rosse. Va subito precisato che la Super X Slug esiste non soltanto in calibro 12, ma anche nel 12 magnum (bossolo di 76 millimetri di lunghezza), 20 e .410. Curiosamente non lo troviamo nel calibro 28 e non se ne capisce la ragione, dal momento che è presente il 36 magnum e il 28 è abbastanza diffuso in Europa e negli Stati Uniti. La Super X Slug è commercializzata anche in una versione lead-free, senza piombo.
La cartuccia, in un bossolo da 70 millimetri di altezza di colore rosso Winchester con fondello ottonato tipo 4 come la XP3 che però lo possiede nichelato, reca scritte apposte con vernice nera. Con il suo peso di palla di 28 grammi è la munizione più rapida e tesa per armi lisce della Casa americana. Per le sue caratteristiche appare indicata sul capriolo e sul cinghiale. Grazie alla conformazione (punta leggermente cava) la superficie di impatto aumenta, con conseguente maggiore letalità ed effetto terminale.
Dopo un primo colpo leggermente alto, la correzione di mira sul Winchester SXP a pompa ha permesso di ottenere un tragitto pulito come il precedente.
La casa dichiara una velocità di 488 metri al secondo e un’energia residua di 2.115 Joule a 30 metri e di 1.684 Joule a 50 metri, risultati molto buoni per una canna liscia.
Winchester XP3 e Super X Slug a confronto
A comparazione con la cartuccia precedente, la Super X Slug mostra un comportamento in effetti differente. Mentre la XP3 sembra possedere una capacità penetrativa maggiore, la Super X Slug appare molto più espansiva dopo l’impatto con la gelatina o il corpo del selvatico, probabilmente anche grazie alla presenza del piombo tenero che tende a frammentarsi o ad allargare le sue dimensioni complessive. In seguito all’impatto, la XP3 evidenzia invece un affungamento classico nella sua palla, con la quasi totalità del peso ritenuto.
Una particolarità. A differenza di altre palle slug, nella Super X Slug non è presente l’impennaggio in plastica, sostituito da una serie di spessori in plastica e feltro sino a raggiungere l’altezza desiderata per la chiusura a orlo tondo.
Il rinculo si sente e non poteva che essere così, dal momento che abbiamo sparato contro un bersaglio inerme e senza l’emozione che ci percorre la schiena quando avvistiamo un cinghiale. Ma il colpo d’ariete risulta ampiamente sopportabile e tutto sommato accompagnato da un modesto rilevamento della canna, cosa che permette un rapido doppiaggio del colpo, se del caso.
Queste due cartucce, Winchester XP3 e Super X Slug, non nuovissime sul mercato ma assolutamente competitive, possono rappresentare una valida alternativa a quelle già presenti e disponibili per gli appassionati, nella ricerca della munizione giusta con cui affrontare l’emozione della caccia al cinghiale, e non solo. In linea di massima e fatte salve eventuali, ulteriori prove sul campo, si può affermare che la Super X Slug è da preferire sulle brevi-medie distanze, mentre la XP3 è migliore in tiri più lunghi e impegnativi, viste le ottime performance balistiche a distanze maggiori.