Disegnato da Fabrizio “Silvester” Silvestrelli, maestro della Corporazione italiana coltellinai, il Viper Gianghi è un lama fissa dedicato alla caccia.
Tale vocazione venatoria è sottolineata dal nome, che in antico persiano significa appunto “cacciatore”, ma non è esclusiva, dato che il nuovo arrivato ben si presta a un più generico impiego all’aria aperta, dal trekking al campeggio.
Design polivalente
Il segreto è il design ponderato, ennesimo frutto della lunghissima collaborazione tra Silvester e il costruttore maniaghese, da tempo diventato sinonimo di successo. Fabrizio ha voluto per il suo Gianghi una lama lunga e dal filo moderatamente panciuto che, grazie allo spessore assennato e alla bisellatura alta, taglia in modo sorprendente, senza avere una punta troppo alta che la relegherebbe al solo impiego sulla carne.
Il tagliente ha un profilo drop point ottimo per lavorare il cacciato, che si adatta volentieri a impieghi più generici, risultando appetibile anche per gli escursionisti. La lama è tagliata da lastre di Böhler N690Co e temperata sottovuoto, con trattamento criogenico, fino a raggiungere i 58-60 Hrc di durezza.
La costruzione è a tutto codolo, full tang, ed esso è racchiuso fra una coppia di guancette tenute da tre set di viti a testa scalinata. I materiali fra cui scegliere sono tre: bocote, un legno dalla tonalità simile a quella del cocobolo, ulivo, oppure Micarta canvas verde. Nel caso delle essenze lignee la finitura dell’acciaio è satinata, mentre i pannelli in materiale sintetico sono abbinati allo stone washed.
Manico ergonomico
Il design dell’impugnatura è chiaramente attribuibile a Silvestrelli, senza però ricordare troppo da vicino uno in particolare dei progetti realizzati in passato a livello industriale. L’ergonomia è dominata dall’incavo per l’indice, che precede il massiccio ramo di guardia inferiore, elemento dal design particolare che, oltre a svolgere la sua funzione di sicurezza, caratterizza profondamente l’aspetto del Gianghi.
Il profilo accuratamente studiato offre alla mano un appoggio naturale e completo, permettendo di contenere lo spessore massimo entro un valore tale da favorire la portabilità. Le guancette, indipendentemente dal materiale scelto, sono ricoperte da una fitta serie di solchi, larghi pochi millimetri e scarsamente profondi, che creano una superficie capace di offrire una presa perfetta, senza perdere nulla in comodità, neppure nell’uso prolungato.
Realizzata nel punto di transizione fra lama e manico, la zigrinatura dorsale ha la sola funzione di suggerire il posizionamento ideale del pollice, per questo è sottile, ben lontana dalle ampie godronature che contraddistinguono la produzione tattica.
Un fodero per tutti
Nonostante la versione in Micarta sia interessante anche per il mercato sportivo e militare, il fodero è identico per le tre varianti del Viper Gianghi: in cuoio marrone, con lacciolo di ritenzione chiuso da un bottone automatico. Seguendo le ultime tendenze, ha un aspetto squadrato, e oltre a offrire il classico passante per il porto verticale, al fianco, ne ha anche uno compatibile con quello orizzontale.
Nella parte inferiore, nella zona in cui non alloggia la lama, c’è un foro in cui è già inserita una fettuccia di pelle, utile per assicurarlo alla coscia ed evitare che s’impigli o balli fastidiosamente.
Viper Gianghi
- Produttore: Viper, Maniago
- Modello: Gianghi
- Designer: Fabrizio Silvestrelli
- Materiale lama: Böhler N690Co
- Materiale manico: bocote; ulivo; micarta canvas
- Lunghezza totale: 250 mm
- Lunghezza lama: 116 mm
- Spessore lama: 4,8 mm
- Peso: 224 g (bocote); 246 g (Micarta)
- Fodero: cuoio
- Prezzi indicativi: da 195 euro