È lo stato di calamità per siccità il motivo per cui la Lac ha presentato ricorso contro il calendario venatorio della Lombardia; la sentenza è attesa per la prossima settimana.
La ragione (il pretesto?) è lo stato di calamità naturale per siccità che la Regione ha chiesto al governo di dichiarare: è su questa base che la Lac ha presentato ricorso al Tar chiedendo di sospendere il calendario venatorio della Lombardia per tutta la stagione 2022/2023. L’udienza è fissata all’8 settembre; il ricorso riguarda anche l’addestramento cani, al momento consentito fino al 15 settembre (da un’ora prima dell’alba fino al tramonto cinque giorni a settimana tranne il martedì e il venerdì; massimo sei cani per cacciatore o gruppo di cacciatori) ai soli iscritti agli Atc lombardi e solo nei terreni incolti o liberi da coltivazione. L’auspicio è che si eviti una situazione analoga all’anno scorso, che vide il Tar sospendere la caccia a inizio stagione.
In attesa della sentenza, la Regione ricorda che per il piccione torraiolo (il colombo di città) ha autorizzato solo le operazioni di controllo e che il prelievo dello storno è limitato alle sole province di Brescia, Mantova, Pavia e Sondrio.
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