Osvaldo Veneziano e Gabriele Sperandio contestano l’emendamento con cui la maggioranza sta per modificare la normativa sui calendari venatori.
Denunciano «la gravità della proposta» e «le controindicazioni rispetto alla necessità di dare certezza del diritto», che s’ottiene sapendo scrivere provvedimenti adeguati alle normative nazionali ed europee, «e così non impugnabili»: Osvaldo Veneziano e Gabriele Sperandio, consiglieri nazionali dell’Arcicaccia (a lungo Veneziano ne è stato presidente), criticano l’emendamento con cui la maggioranza ha deciso di riportare in vigore i calendari venatori dell’anno precedente in caso di sospensione cautelare disposta dal Tar.
Oltre a quello sui calendari, c’è un altro comma che a Veneziano e Sperandio dà fastidio: «È assurdo» si legge nella nota «che il comitato tecnico faunistico-venatorio nazionale sia chiamato a esprimere pareri scientifici in concorrenza con quelli dell’Ispra»: si tratta inatti di un organo «formato da chi di mestiere non fa il ricercatore», e che «non è rappresentativo, perché mutilato nella composizione».
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