Nella giornata di domenica l’Arcicaccia ha diffuso un nuovo comunicato sull’unità dei cacciatori.
L’unità dei cacciatori si ottiene non con “un marchingegno tecnico-giuridico”, ma definendone chiaramente scopi e finalità che si riassumono nello statuto: è da qui che secondo l’Arcicaccia deve (ri)partire la discussione. L’ultimo comunicato ufficiale risponde ad alcune considerazioni espresse da Massimo Buconi, presidente nazionale della Federcaccia, durante l’ultima assemblea.
L’associazione unica dei cacciatori dovrà avere uno statuto radicato nella società, rispettare il pluralismo, definire gli inevitabili controlli patrimoniali; per una nuova organizzazione unitaria, scrive l’Arcicaccia, “la trasparenza più totale è un dovere” sia sulla gestione economica sia sulle eventuali tensioni interne. E inevitabilmente ognuno dovrà cedere “una parte di sovranità” per fornire ai cacciatori “politiche, servizi e attività sportive comuni”. In quest’ottica la cabina di regia (“serve solo per ricevere la posta, smistarla a discrezione del portiere”) è un’istituzione superata.
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