Sirio Bussolotti, presidente di Arcicaccia Toscana, scrive ai colleghi per chiedere un’accelerazione verso l’unità dei cacciatori.
Discutere principalmente della struttura organizzativa rischia di imbrigliare la discussione in un perimetro autoreferenziale: per costruire davvero l’unità dei cacciatori bisogna concentrarsi sui contenuti. Ne è convinto Sirio Bussolotti, presidente di Arcicaccia Toscana, che ha scritto ai colleghi per chiedere di avviare una “costituente aperta, che sappia ascoltare la società civile”. Se si parte dal territorio e dai temi concreti, scrive Bussolotti, è più facile evitare che l’interesse particolare delle associazioni nazionali venga prima “della stessa caccia, della conservazione, dell’ambiente”.
Partire dai contenuti è “più faticoso, ma indispensabile premessa per la scelta di un modello organizzativo”. E Bussolotti identifica già il primo argomento su cui innestare il dialogo. Una vera discussione sulla caccia non può infatti prescindere da ruolo e compiti degli Atc, cui la legge “ha affidato la realizzazione delle politiche faunistico-venatorie e la gestione del patrimonio faunistico”.
L’unità dei cacciatori è indispensabile; ma non la si raggiunge con soluzioni a metà come la Cct, la Fenaveri e la stessa cabina di regia del mondo venatorio. Il congresso dell’Arcicaccia, chiude Bussolotti, è “pronto ad aprirsi senza nostalgie e retropensieri a una rifondazione, a una rigenerazione, a qualsivoglia costituente”.
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