Registrato un caso di peste suina africana a Roma: è il primo al di fuori della zona originariamente infetta, da cui dista 500 chilometri.
E alla fine il virus è uscito dalla zona di sorveglianza, e non per fermarsi poco lontano: nelle ultime ore è stato infatti registrato un caso di peste suina africana a Roma, nel parco dell’Insugherata. La Regione Lazio dovrà decidere rapidamente come intervenire; nel frattempo ci s’interroga sul vettore, evidentemente umano, che ha portato il virus a 500 chilometri di distanza.
In provincia di Roma si stima che siano presenti più di 20.000 cinghiali. Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, chiede un intervento immediato per “contenere la popolazione di cinghiale che ha invaso campagne e città fino alla capitale”; lo preoccupano “l’immobilismo delle istituzioni e il rischio concreto che l’emergenza si allarghi ad altre regioni”. Per Dino Scanavino, presidente di Cia-Agricoltori, “occorre superare le misure blande [stabilite finora e procedere a massicci] interventi di contenimento”. La positività registrata a Roma evidenzia che fin qui la gestione dell’emergenza non ha funzionato; la Cia ritiene non più rinviabile l’istituzione di un’ampia campagna per il controllo del cinghiale, affidata a figure qualificate che possano utilizzare strumenti innovativi e contare su rimborsi rapidi.
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