Ieri sera l’orsa Amarena, simbolo del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, è stata uccisa a fucilate.
Era uno dei simboli del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise: l’orsa Amarena è morta ieri sera intorno alle 23, uccisa («colpita da una fucilata») da un uomo di cui si conoscono solo le iniziali, L.A., alla periferia di San Benedetto dei Marsi, all’esterno dell’area contigua; i rilievi dei guardiaparco e dei carabinieri sono andati avanti tutta la notte. Il personale del Parco sta valutando che fare con i piccoli.
In una nota diffusa su Facebook la dirigenza del Parco sottolinea che si tratta «d’un fatto gravissimo, che arreca un danno enorme a una popolazione d’una sessantina d’esemplari colpendo una delle femmine più prolifiche della storia».
È ovvio, ed è impossibile non essere d’accordo, che «non esistono motivazioni, di nessuna ragione, per giustificare l’episodio»; pur provocando danni ad attività agricole e zootecniche, «sempre e comunque indennizzati dal Parco anche fuori dai confini dell’area contigua, Amarena non aveva mai creato alcun tipo di problema all’uomo».
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