La carabina Tikka T3x Lite Roughtech propone un modo spartano di intendere la caccia. Ma non rinuncia a quei dettagli che ne fanno comunque un’arma raffinata tecnologicamente e molto precisa
Con il nome T3x si identifica l’evoluzione di un progetto baciato dal successo. Parlo del modello T3, lanciato nel 2002 e – da allora – declinato in numerosissime varianti e venduto in oltre un milione di esemplari; aggiornato nel 2016, oggi rappresenta in toto il catalogo Tikka che gli affianca il modello T1x, versione rimfire opportunamente semplificata del medesimo concetto d’arma. Unica eccezione il modello C19 che, della carabina T3x, è una versione dedicata ai Ranger canadesi; un’arma pensata per l’impiego in condizioni meteorologiche avverse e in grado di superare test di affidabilità particolarmente severi.
Se il lancio del modello M558 (1989) rappresenta la prima interpretazione Tikka sul tema bolt action in epoca Sako, si deve attendere il 2002 per la comparsa di un’arma che incarni la filosofia del gruppo Beretta, proprietario dell’azienda dal 2000. È appunto il modello T3, un’arma che a suo tempo mirava a contenere i prezzi di produzione in modo da collocare la proposta aziendale in una fascia di prezzo alternativa a quella di Sako. La politica di contenimento dei costi fu ottenuta mediante l’impiego della tecnica dello stampo a iniezione per la realizzazione di vari componenti. Si optò inoltre per un’unica azione per tutti i calibri disponibili. L’introduzione della variante “X”, sei anni fa, ha previsto l’introduzione di componenti modulari della calciatura volti a ottimizzare la confidenza con l’arma, un maggior ricorso all’acciaio, l’allargamento della finestra di espulsione, il disegno di un nuovo calciolo e l’adozione di finiture e materiali innovativi nella realizzazione dei calci. Oggi la gamma T3x è declinata in 26 varianti che spaziano tra l’utilizzo venatorio più tradizionale, il tiro sportivo e l’impiego tattico.
L’evoluzione, in pratica
Peculiarità del modello T3x – e la Lite Roughtech non fa eccezione – è la calciatura sintetica modulare con impugnatura intercambiabile, disponibile in versione normal e vertical, e astina dotata di un attacco che permette di variarne la larghezza mediante opportuni inserti. La prima consente di ottimizzare l’angolo di presa della mano cosiddetta forte, la seconda di adeguare l’arma alla superficie d’appoggio prevalente nella pratica: altana, bastone, rest. I due componenti sono disponibili in cinque varianti colore (desert, grigio, arancio, verde e nero, quest’ultimo con finitura Soft-touch) che permettono di movimentare l’aspetto dell’arma. I risalti volti a massimizzare il grip presentano un disegno asimmetrico che ne esalta la funzione. Nuovo è anche il calciolo, capace di dissipare il rinculo dei calibri più corposi previsti per l’arma; è un componente che può essere utilizzato anche sulla T3, a conferma della stretta parentela tra i due modelli. All’interno della pala è presente un inserto in schiuma che attenua il rumore in caso di urti.
Il collegamento all’azione è favorito da due tasselli in acciaio che esaltano la rigidità del sistema mantenendo al minimo il contatto tra i due componenti dell’arma. La calciatura della Roughtech è presentata in due varianti di colore: desert e black, in entrambi i casi con una trama a ragnatela che enfatizza la ruvidezza e, quindi, la presa nelle condizioni operative più difficoltose. Ottima è la capacità di resistenza a graffi e urti.
Dal polimero all’acciaio
La Tikka T3x Lite Roughtech presenta una robusta azione in acciaio che porta un otturatore scanalato. Le tre alette di chiusura e il disegno del componente ne consentono l’apertura con una rotazione di 70°, ancora più che accettabile quando si impieghino ottiche voluminose. La testina è fissa mentre è removibile la manetta che, rispetto alla precedente produzione Tikka, porta un’oliva sovradimensionata. La parte posteriore dell’otturatore è stata ri-progettata ed è realizzata in metallo.
Spicca inoltre la finestra di espulsione di nuovo disegno, ora sovradimensionata per facilitare l’estrazione dei bossoli più lunghi e l’alimentazione manuale della camera di cartuccia. Sopra alla scatola di culatta è ricavata una slitta a coda di rondine da 17 mm idonea al montaggio degli anelli OptiLock, il sistema sviluppato da Tikka. Non mancano i fori filettati per chi desidera applicare una slitta Picatinny tradizionale in grado di fornire un maggior numero di opzioni di montaggio.
Il sistema OptiLock presenta anelli di quattro altezze differenti nei diametri più comuni (un pollice e 30 mm), due nel diametro di 34 mm e uno per le ottiche con tubo da 36 mm; sono disponibili anche in versione a sgancio rapido (fanno eccezione i soli attacchi più bassi). Peculiarità del sistema è la realizzazione in acciaio di alta qualità e la presenza di anelli interni in copolimero che si frappongono tra il tubo e l’anello stesso favorendo l’ottimale distribuzione della forza di serraggio su tutta la circonferenza.
La sicurezza in evidenza
La sicurezza dell’arma è affidata a un cursore a due posizioni che, in posizione di sicura, blocca contemporaneamente la catena di scatto e l’otturatore. Posto sulla destra dell’azione, è facilmente azionabile nell’imminenza del tiro dal pollice del cacciatore. Lo scatto, diretto, è degno della migliore tradizione Tikka; molto pulito, a dimostrare una particolare cura nella realizzazione dei suoi componenti, è regolabile tra gli estremi di uno e due chilogrammi. L’alimentazione è favorita da un caricatore a colonna singola, realizzato in polimero e in grado di contenere 3 colpi in tutti i calibri proposti con l’eccezione del 6,5 Prc e del .223 R, dove l’autonomia sale a 4 colpi. Quanto alla gamma di camerature, si passa dal .223 R al .300 WM con allestimenti intermedi in .243 W, .270 W, .308 W, .30-06 S, 6,5 CM, 6,5 Prc, .270 WSM, .300 WSM, 7-08 R e 7mm RM per un totale di 65 versioni.
La canna è uno dei punti di forza non solo della T3x ma di tutta la tradizione di Tikka. Presenta un profilo scanalato volto a contenerne la massa e si avvantaggia della nuova geometria D18 da 18 mm di diametro con volata filettata (passo 5/8×24) per il montaggio del freno di bocca, fornito di serie. Decisamente un bonus per tutti coloro che scelgono i calibri più prestanti. La volata, per inciso, è rifinita a mano.
Una promessa mantenuta
Ho avuto l’opportunità di testare la T3x Lite Roughtech in condizioni operative, non nella comfort zone del poligono, e devo dire che mi ha restituito una sensazione di confidenza difficile da uguagliare da prodotti di questa fascia di prezzo. Ne è conferma la rosata pubblicata, ottenuta con munizionamento Norma, più prossima al terzo che al mezzo Moa. La scelta del calibro è ricaduta sul 6,5 Creedmoor, che sempre più spazio sta trovando nel cuore dei cacciatori italiani dimostrando di non essere l’ennesima meteora commerciale. Le sue prestazioni ne permettono l’uso su un’ampia varietà di selvatici, dove non esistano limiti inferiori di calibro, e garantisce energia cinetica elevata abbinata a una traiettoria tesa.
La calciatura, arricchita da un calciolo efficiente, e il freno di bocca hanno ridotto al minimo la sensazione del rinculo mentre la canna da 18 mm, un bonus a mio avviso, ha permesso di realizzare serie di tre colpi senza preoccuparsi del surriscaldamento del tubo. E, quindi, senza sperimentare quella migrazione del terzo colpo che frequentemente affligge armi con canna di diametro inferiore. Il contenimento della massa complessiva è stato ottenuto con le scanalature ricavate su otturatore e parte terminale della canna.
Finiture tradizionali
Rispetto ad altre varianti del tema T3x, la Roughtech conserva una canna in acciaio tradizionale, non inox, brunita. Chi predilige il trattamento Cerakote potrà optare per l’acquisto di altre versioni, come per esempio la Lite Veil Alpine di cui ho già scritto su Caccia Magazine di dicembre 2020. Si tratta comunque di un’accoppiata tra materiali e finiture in grado di fornire garanzie di assoluta affidabilità e resistenza anche alle condizioni d’uso più estreme.
Il calcio, nella sua configurazione super grippante, ha contribuito alla sensazione di confidenza di cui ho scritto; così come lo scatto, prevedibile e perfettamente tarato in fabbrica sul limite inferiore dell’intervallo di regolazione. Ottimo, infine, l’accoppiamento con il nuovo cannocchiale Steiner Ranger 4, che con la T3x stabilisce un connubio ben bilanciato tra prestazioni e prezzo d’acquisto.
La scheda tecnica della Tikka T3x Lite Roughtech
Produttore: Tikka
Modello: T3x Lite Roughtech
Tipo: carabina bolt action
Calibro: 6,5 Creedmoor
Lunghezza canna: 620 mm
Lunghezza totale: 1.132 mm
Organi di mira: assenti
Caricatore: amovibile, 3 colpi
Sicure: manuale a due posizioni
Materiali: acciaio, calcio sintetico Roughtech
Finiture: brunitura, finitura black paint white web
Peso: 3.200 g
Prezzo: 1.738 euro
Sito produttore
Distributore: Beretta
La prova completa dell’arma è pubblicata su Caccia Magazine di marzo 2022. Su Caccia Magazine trovi tutte le novità sulle carabine da caccia e la caccia di selezione.