Il consiglio regionale della Liguria impegna la giunta a consentire l’impiego dei test antigenici per la peste suina africana.
Molto simili a quelli impiegati durante la pandemia di covid-19, i test antigenici per la peste suina africana sviluppati dall’Università di Torino potrebbero essere uno strumento utile per consentire ai cacciatori di non mandare all’inceneritore tutti i cinghiali abbattuti nelle zone a rischio; ne è convinto anche il consiglio regionale della Liguria che all’unanimità ha approvato l’ordine del giorno 714 presentato da Alessandro Bozzano (lista Toti).
Alla giunta regionale si chiede dunque di riconoscere l’utilità di questi dispositivi, sollecitare l’Aifa a fare altrettanto e dunque «autorizzare le squadre di cacciatori a detenerli»; in questo modo potranno rilevare la presenza del virus «nella fase immediatamente successiva all’abbattimento» dei cinghiali.
All’inceneritore sarebbero così destinate soltanto le carcasse positive; potrebbe essere la strategia giusta per risolvere il conflitto tra la giunta e quei cinghialai genovesi che nell’ultima stagione si sono rifiutati d’organizzare le braccate.
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