Respingendo il ricorso delle associazioni ambientaliste, il Tar ha deciso di non sospendere il piano faunistico-venatorio delle Marche.
“Non è idoneo a cagionare alcun pregiudizio grave e irreparabile agli interessi tutelati dalle organizzazioni ricorrenti”: non c’è motivo di sospendere il piano faunistico-venatorio delle Marche. Lo ha deciso il Tar che con l’ordinanza diffusa qualche minuto fa dopo la camera di consiglio di ieri respinge il ricorso delle associazioni ambientaliste. Come atto di programmazione, il piano faunistico-venatorio “non contiene disposizioni immediatamente operative”. Pertanto non avrebbe senso una sospensione cautelare. In difesa del provvedimento, al fianco della Regione e dell’Atc Ancona 2 si sono costituite Federcaccia, Libera Caccia, Arcicaccia ed Enalcaccia.
Approvato a fine febbraio, il piano faunistico-venatorio mantiene otto Atc, fa estendere le aree protette al 21,7% del territorio e converte in risarcimenti gli indennizzi per i danni da fauna selvatica. Oltre che dalla maggioranza di centrosinistra al governo in Regione, il provvedimento fu approvato anche dalle opposizioni di destra. Le audizioni in commissione e poi la discussione politica hanno occupato la cronaca per buona parte dell’inverno, fino all’approvazione finale.
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