Accogliendo solo in parte il ricorso presentato dalle associazioni ambientaliste contro il calendario venatorio regionale, il Tar del Veneto ha ribadito la legittimità costituzionale della caccia.
Anche se anticipa la chiusura della caccia a quattro specie (dal 31 al 20 gennaio per canapiglia, gallinella d’acqua e germano reale; dal 20 al 9 gennaio per il tordo sassello), si può considerare un successo la sentenza del Tar sul calendario venatorio del Veneto (è la 2964/24; l’ha diffusa la Federcaccia: ancora non compare sul portale della giustizia amministrativa) messo in discussione dal ricorso di Lac, Wwf, Lipu, Lndc e Lav (oltre alla Regione, si sono opposte Federcaccia, Eps, Libera Caccia e Agrivenatoria biodiversitalia).
Infatti non incide sulla maggioranza delle specie coinvolte (nessuna modifica per alzavola, beccaccia, beccaccino, cesena, codone, fischione, folaga, frullino, marzaiola, mestolone, moriglione, porciglione e tordo bottaccio); e soprattutto ribadisce la legittimità costituzionale della caccia.
Sulla Costituzione e sul documento Key concepts
Il Tar del Veneto condivide infatti la tesi che la nuova formulazione dell’articolo 9 abbia «natura programmatica», e che non imponga vincoli «immediatamente cogenti»; anzi, la caccia, che «rappresenta una parte della tradizione sociale e culturale italiana» e che è uno dei modi «attraverso il quale si esplica la personalità di chi la pratica», è pienamente compatibile con la Costituzione. La tutela degli animali dev’essere infatti bilanciata con i diritti personali e di libertà economica di cui sono titolari le persone.
Alla caccia sono inoltre connesse «esternalità positive» come «la manutenzione dei sentieri, la pulizia di boschi e radure, il contrasto al bracconaggio, il monitoraggio [della fauna] selvatica, il controllo e il contenimento delle specie alloctone, invasive, dannose, pericolose».
Rilevante anche il passaggio sul documento Key concepts: considerata la «natura transnazionale del fenomeno migratorio», pur non potendoli prendere come riferimento alternativo, «per corroborare le risultanze degli studi scientifici che dimostrino l’esistenza di specificità regionali» la giunta può valorizzare i dati di altri Paesi ad analoga latitudine; se però resta ragionevole il dubbio di una sovrapposizione tra migrazione e periodo di caccia aperta, i key concept nazionali prevalgono su tutto il resto.
Veneto: il calendario venatorio aggiornato
- Allodola: 2 ottobre – 30 dicembre 2024
- Alzavola, beccaccino, codone, fischione, folaga, frullino, marzaiola, mestolone, moriglione, porciglione: 2 ottobre 2024 – 30 gennaio 2025
- Beccaccia, canapiglia, gallinella d’acqua, germano reale: 2 ottobre 2024 – 20 gennaio 2025
- Cesena, tordo bottaccio: 28 settembre 2024 – 20 gennaio 2025
- Colombaccio, cornacchia grigia, cornacchia nera, gazza, ghiandaia: 7 e 8 settembre, 15 settembre 2024 – 20 gennaio 2025
- Coniglio selvatico: 15 settembre – 30 dicembre 2024
- Coturnice, lepre bianca, fagiano di monte: 2 ottobre – 30 novembre 2024
- Fagiano: 2 ottobre – 30 dicembre 2024
- Lepre comune: 15 settembre – 30 novembre 2024
- Merlo: 15 settembre – 30 dicembre 2024
- Moretta: 2 novembre 2024 – 20 gennaio 2025
- Quaglia: 2 – 31 ottobre 2024
- Tordo sassello: 28 settembre 2024 – 9 gennaio 2025
- Volpe: 15 settembre 2024 – 30 gennaio 2025
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