Tra le caratteristiche del nuovo top di gamma di Swarovski spicca un angolo di campo del 20% superiore alle precedenti proposte del produttore e della concorrenza. Questo binocolo da osservazione racchiude tutte le ultime innovazioni introdotte dall’azienda austriaca.
La presentazione ufficiale risale al 30 giugno mentre la disponibilità in armeria è prevista a partire dal primo settembre. Due mesi, il minimo indispensabile per completare la produzione del primo lotto e affinare la distribuzione di un’ottica che – prestazioni alla mano – si pone come una nuova pietra miliare, tra i massimi punti di riferimento dell’ottica binoculare da osservazione. Nella rincorsa a prestazioni in grado di superare i vecchi limiti dell’ottica, stavolta è Swarovski a presentare qualcosa di completamente nuovo, riuscendo a destare più di un semplice interesse di cortesia tra gli operatori del settore.
Il nuovo binocolo si chiama Swarovski NL Pure, dove sciogliendo l’acronimo si arriva a identificare il più recente approccio del produttore all’osservazione: un puro amore per la natura (Nature love pure o, meglio, Nature pure love). Già da tempo l’azienda di Absam ha iniziato a investire con un occhio attento alla sostenibilità ambientale. Ne sono la prova recenti allestimenti fieristici, totalmente improntati all’impiego di materie naturali e riciclate, e la comunicazione. Il nuovo binocolo da osservazione, che si pone come strumento di riferimento anche nel settore del bird watching, segue perfettamente questo binario tracciato dalla proprietà e dai progettisti. Ho avuto modo di provarlo a pochi giorni dal lancio, nel corso di un’uscita nella Maremma toscana.
Lo strumento viene offerto in tre allestimenti che differiscono per l’indice degli ingrandimenti, rispettivamente otto, dieci e dodici. Adatti quindi a tutti i tipi di caccia, dall’Appennino (dove da sempre mi spendo a favore di un numero limitato di ingrandimenti) all’impiego in montagna. L’obiettivo è sempre da 42 millimetri per enfatizzare la trasportabilità dello strumento, quindi pesi e ingombri, a prescindere dalla versione prescelta. Tra quelle disponibili non sono previste variazioni di lunghezza né di peso sostanziali.
Tre punti da segnalare
La prima caratteristica che balza agli occhi è la configurazione dei due tubi-obiettivo, che presentano due svasi ellittici in grado di ricalcare l’impugnatura naturale della mano, massimizzando l’ergonomia. Questa ricercatezza stilistica ha imposto la ridefinizione di tutto lo schema ottico, con la contestuale rotazione dei prismi. A livello di comfort di osservazione si segnala la possibilità d’acquisto di un supporto per la fronte (Frp), così da fornire un terzo punto di appoggio, trasformando lo strumento in un’estensione virtuale dell’occhio. Qualcosa di molto simile a quanto presente sul lungo binoculare Btx; anche in questo caso una ghiera permette una regolazione ottimale. Lo chassis è in magnesio, gommato nel classico colore verde della Casa.
Dal punto di vista tecnico, il terzetto di binocoli Swarovski vanta una trasmissione luminosa del 91%, un valore di assoluto pregio nel settore. Quello che va oltre all’eccellenza e sconfina nel terreno dell’unicità, e qui arriviamo al secondo punto caratterizzante, è l’ampiezza dell’angolo di campo, che risulta essere di circa il 20% superiore ai precedenti prodotti equivalenti dell’azienda (modelli EL) e della concorrenza. Tanto per rimanere in famiglia, il confronto del campo visivo parla di 9,1° dell’8×42 NL Pure contro i 7,6° dell’EL 8,5×42, che sconta minimamente quel mezzo ingrandimento in più. Si può aggiungere che quel dato di 7,6° – che corrisponde a un campo di 133 metri di panorama a 1.000 metri – si riscontra nella famiglia Swarovski NL Pure nel modello 10×42, quindi con ben due ingrandimenti in più.
Terzo punto su cui si sono confrontati i progettisti Swarovski è la ghiera della mezza a fuoco, posizionata sul ponte, che guadagna in fluidità e favorisce la migliore focalizzazione sul bersaglio. In posizione coassiale è montata una seconda che agisce sulla correzione diottrica del tubo di destra. L’intervallo di regolazione si estende tra gli estremi di quattro diottrie, sia in positivo sia in negativo, testimoniato da un indicatore posto sotto il ponte. Manca quindi la regolazione diretta sull’oculare, da dove si registra unicamente la posizione della conchiglia in gomma. Dieci le posizioni previste.
Cristalli e trattamenti
Tutto il comparto ottico rientra nell’esperienza Swarovision, con lenti field flattener per un’immagine virtualmente piatta e a prova di distorsioni e gli ormai tradizionali trattamenti di casa Swarovski: Swarobright, che riduce l’effetto flare ed enfatizza la fedeltà cromatica; Swarodur, che riduce i riflessi su prismi e lenti e l’assorbimento luminoso a un mero 0,2% a ogni passaggio; Swarotop, di nuovo una finitura anti riflesso che enfatizza la trasmissione luminosa. Ne risulta un’immagine cromaticamente bilanciata ed eccezionalmente incisa, come è lecito aspettarsi da un’ottica premium.
Ciò che esalta l’esperienza Swarovski è tutto il contorno di accessoristica. Del supporto della fronte ho già parlato. A questo si affiancano i coperchi anteriori dell’obiettivo, removibili, e la cinghia Ucs con attacco a baionetta, stavolta con una fettuccia a sostituire il cordino finora utilizzato: la soluzione mi lascia perplesso ma andrà verificata nel tempo. Chi preferisse una cinghia tradizionale, troverà nella confezione appositi attacchi a baionetta. La tracolla è ampia e traspirante. Nuova è la borsa di trasporto, a marsupio (modello Fsb). Nella confezione è inoltre presente un kit di pulizia composto da spazzola di legno e detergente biodegradabile a base di olio di cocco, olio d’oliva e burro di karité́. E senza olio di palma, come si premura a sostenere la comunicazione dell’azienda. Un’ulteriore conferma della scelta in chiave di ecosostenibilità ormai saldamente intrapresa.
Il test
Ero molto curioso di mettere alla prova lo Swarovski NL Pure. Il progresso tecnologico nel settore dell’ottica sembra non avere fine e ogni innovazione va a scrivere una nuova pagina nel libro del progresso tecnologico. Ebbene, la sensazione che ho ricevuto nel corso del test del modello 8×42 è molto positiva. L’ergonomia aiuta, certo, e non poco. La dolcezza della messa a fuoco semplifica di molto l’acquisizione del bersaglio e la velocità d’identificazione. Ma quell’angolo di campo così ampio, in un’ottica che a caccia resta incollata alle arcate sopraccigliari per ore, è davvero un bonus in grado di definire un prodotto e collocare il nuovo NL Pure nell’Olimpo delle ottiche del XXI secolo.
La galleria fotografica del binocolo da osservazione Swarovski NL Pure
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