Abbiamo provato fianco a fianco i cannocchiali top di gamma di Swarovski. Da una parte il dS, un cannocchiale per la caccia e il tiro sportivo a lunga distanza in cui la componente elettronica è particolarmente sviluppata. Dall’altra lo Z8, un’ottica evoluta ma tradizionale. Queste sono le nostre impressioni.
Il nuovo dS è un’ottica che dispone di un telemetro interno e di sensori in grado di misurare pressione atmosferica, temperatura e inclinazione, rappresentando un sistema in grado di stravolgere l’esperienza di caccia per come l’abbiamo finora intesa. L’accoppiamento a un dispositivo smart – mediante Bluetooth e l’applicazione proprietaria dS Configurator – permette di inserire le performance balistiche di calibro e munizione impiegata. Et voilà, il dispositivo fornisce – alla pressione di un bottone, quello che attiva il telemetro – il corretto punto d’impatto a ogni distanza. Spostando il punto rosso lungo l’asse verticale del reticolo. Ma pure ai suoi lati se abbiamo inserito le indicazioni riferite al vento laterale. Così, con il dS, non è più necessario sfruttare un telemetro esterno per valutare la distanza del selvatico e apportare le modifiche all’alzo in base alla curva balistica che, se siamo previdenti, ci portiamo sempre dietro. Il dS fa tutto da solo. Discorso diverso invece per lo Z8, l’ottica tradizionale di Swarovski, che richiede le competenze abitualmente richieste a un cacciatore o a un tiratore sportivo.
La prova completa dei cannocchiali top di gamma di Swarovski è pubblicata sul numero di giugno 2019 di Cacciare a Palla.