La Consulta ha respinto il ricorso del governo contro la legge regionale che individua le specie cacciabili in Piemonte.
La legge regionale 5/2018 è legittima, non c’è pericolo che le specie cacciabili in Piemonte aumentino in maniera ingiustificata. La Corte costituzionale ha depositato le motivazioni della sentenza 171 che fa seguito al ricorso del governo contro la Regione.
La 157/92 definisce il quadro all’interno del quale vive la legge regionale. Non è pertanto possibile aumentare le specie cacciabili in contrasto con quanto definito dalla legge nazionale. Al contrario, la Regione può eventualmente ridurle; ma la Corte costituzionale ha già considerato legittima la mossa con la sentenza 7/2019 di inizio anno.
La Corte costituzionale non si è potuta esprimere sul secondo motivo di ricorso, perché la legge è stata emendata prima della sua decisione. Sarebbe stato interessante capire se può valere il principio del silenzio-assenso della giunta qualora il proprietario di un fondo decida di vietarne l’accesso ai cacciatori. Così prevedeva in origine l’articolo 6, comma 7, della legge regionale 5/2018, modificata però prima della sentenza.