Il Tar ha accolto il ricorso delle associazioni ambientaliste e sospeso parzialmente il calendario venatorio della Sicilia.
Ci risiamo con «l’interesse ludico-sportivo» dei cacciatori che soccombe dinanzi al principio di precauzione e alla tutela della fauna selvatica: è con questa motivazione che il Tar ha accolto in via cautelare il ricorso di Wwf, Legambiente, Lipu, Enpa, Lac e Lega per la difesa del cane e sospeso il calendario venatorio della Sicilia nelle parti in cui si discosta dal parere dell’Ispra senza adeguata motivazione.
Al momento saltano dunque la preapertura al colombaccio; la caccia a tortora (non è previsto il monitoraggio degli abbattimenti) e coniglio selvatico (non sono previste limitazioni all’utilizzo del piombo), anche in preapertura; la caccia all’alzavola nell’Atc Trapani 2; l’addestramento cani da Ferragosto. Resta invece confermata al 21 settembre l’apertura della caccia alla quaglia.
Il 23 novembre, data in cui è fissata l’udienza pubblica, il Tar deciderà sulla data di chiusura della caccia a beccaccia, cesena, tordo sassello, tordo bottaccio (le associazioni ambientaliste chiedono il 10 gennaio), alzavola, beccaccino, canapiglia, codone, fischione, folaga, gallinella d’acqua, germano reale, mestolone e porciglione (le associazioni ambientaliste chiedono il 20 gennaio); al momento resta in vigore il calendario originario, chiusura il 30 gennaio.
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