Niente preapertura della caccia nelle Marche: il Tar ha accolto in via cautelare il ricorso di Lac, Lav, Wwf, Lipu ed Enpa.
Non c’è solo l’Abruzzo, un’altra regione vede il proprio calendario venatorio decapitato dalla giustizia amministrativa: il Tar ha infatti sospeso – anche se sarebbe più corretto dire annullato – la preapertura della caccia nelle Marche.
Il tribunale ha accolto in via cautelare la richiesta di Lac, Lav, Wwf, Lipu ed Enpa e, fissando la trattazione di merito al 18 settembre, ha deciso di dire di no a tutto quello che accade prima. Anzi, a quasi tutto: rimane l’autorizzazione alla caccia in deroga allo storno. “Non esistono elementi”, si legge nel decreto, “per ritenere che possa determinare un pregiudizio di estrema gravità e urgenza”. Ma è l’unica eccezione. No alla preapertura ad alzavola, marzaiola, germano reale, tortora, colombaccio, cornacchia grigia, ghiandaia, gazza, quaglia, moriglione, pavoncella, starna e pernice rossa.
E non è detto che dopo la camera di consiglio la situazione non si complichi ulteriormente. Il ricorso riguarda infatti l’intero calendario venatorio delle Marche insieme agli atti che lo pianificano.