Federcaccia, Libera Caccia, Enalcaccia e Anuu migratoristi apprezzano l’impianto del calendario venatorio delle Marche per la stagione 2024/2025.
Essere al di qua o al di là di un confine può cambiare molto: a differenza di quello che l’Abruzzo ha mandato in visione al comitato tecnico faunistico-venatorio nazionale e all’Ispra, il calendario venatorio delle Marche ha ricevuto l’apprezzamento di Federcaccia, Libera Caccia, Enalcaccia e Anuu migratoristi, che giudicano positivamente soprattutto le date di chiusura della caccia ai turdidi e alla beccaccia (30 gennaio), l’inserimento della moretta tra le specie cacciabili, previo corso di formazione, e il mantenimento della tortora («anche se solo per due giornate», 1° e 4 settembre, «e con un’ulteriore riduzione del carniere») tra le specie cacciabili.
Apprezzando il metodo di confronto scelto dalla Regione, le quattro associazioni venatorie si dicono disponibili ad affiancarla nell’eventuale difesa del calendario, che «si basa su dati e presupposti scientifici, e non ideologici», e rispetta le date previste dalla legge 157/92.
In attesa delle risposte dell’Ispra, restano ancora da definire le deroghe a storno, piccione e tortora dal collare, e le piccole quantità prelevabili nella caccia a fringuello e tordela.
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