Un duplice sistema di alimentazione per un dispositivo che si presta a ogni tipo d’impiego in braccata. Il Sightmark Element mini solar è una delle novità più curiose nel settore dei punti rossi
Siete stanchi di dipendere dai capricci di una batteria e desiderate raggiungere l’autosufficienza energetica? Beh, la strada da percorrere è ancora lunga ma, se siete dei cacciatori in battuta, Sightmark ha la risposta giusta per voi. Si chiama Element mini solar ed è un punto rosso a tubo fornito di un innovativo sistema di alimentazione che combina l’energia immagazzinata da un comune accumulatore CR2032 con quella prodotta da un modulo fotovoltaico disposto sulla parte superiore del dispositivo.
Dual power
Sightmark ha a catalogo qualcosa come 23 punti rossi pensati sia per l’impiego tattico e sportivo sia per quello venatorio. Il modello Element mini solar presentato in questa occasione è un sistema ibrido che, utilizzando le basi bassa e alta fornite a corredo, può essere impiegato su una carabina da caccia così come su un’arma della piattaforma AR. In entrambi i casi, il collegamento si concretizza mediante un’interfaccia Picatinny. La costruzione è solida, in lega di alluminio 6061-T6 dove, a rinforzare il materiale, concorrono magnesio e silice.
La funzionalità è garantita dal produttore fino al calibro .338 Winchester Magnum, mentre per la quanto riguarda la resistenza alle intemperie si parla di un livello di protezione IP67. Quanto serve all’impiego venatorio. La finitura prevede una classica ossidazione anodica. A livello di lenti, monta cristalli di buona qualità con trattamento anti riflesso e anti graffio AR. Il complesso è stagno per evitare shock termici e preservare l’elettronica che lo equipaggia.
Il funzionamento è reso possibile dalla pressione di due soli pulsanti, gommati, che consentono la regolazione dell’intensità del punto rosso, l’accensione e lo spegnimento dello strumento, il passaggio dall’alimentazione mediante batteria a quella che si affida invece all’energia fornita dal modulo fotovoltaico integrato. Le differenze tra le due fonti di alimentazione sono sostanzialmente due. Anzitutto l’autonomia: teoricamente infinita (a patto che vi sia luce ambiente sufficiente) per la fonte green, limitata a 400 ore alla massima potenza del punto sfruttando l’accumulatore (diventano 200.000 alla potenza minima, il dato è dichiarato dal produttore).
Anche tradizionale
Secondariamente la gestione dell’intensità del punto: quando faccia affidamento alla batteria CR2032, l’utente ha a disposizione 10 livelli tra cui spaziare, con la possibilità di selezionare quello gradito con i due tasti di cui ho scritto. Lavorando in modalità “rinnovabile”, invece, pensa a tutto il sistema Elms (Eclipse light management system) che regola automaticamente l’intensità in base alla quantità di luce che colpisce le cellule fotovoltaiche (e non alla luminosità della scena, cosa ben diversa).
Nel corso del mio test, ho rilevato che l’intensità scelta automaticamente dal dispositivo risulta un po’ inferiore rispetto a quanto imposterei se fossi in grado di scegliere autonomamente. Ciò premesso, posso però affermare che è assolutamente sufficiente per effettuare un tiro corretto. Manca un sistema di accumulo dell’energia, pertanto il punto è destinato a spegnersi quando le celle non siano più in grado di raccogliere energia luminosa trasformandola in energia elettrica digeribile dal sistema hardware.
Impieghi alternativi
L’Element mini solar dispone di due registri per la regolazione del punto d’impatto. Sono entrambi protetti da coperchietti in alluminio che riportano in rilievo lo strumento per la loro regolazione. La registrazione avviene a passi di un Moa all’interno di un intervallo di 120 Moa in alzo e 160 in deriva. A completare la dotazione sono presenti due coperchietti neri in plastica tipo flip-up per la protezione delle lenti; sono semplicemente removibili.
Tornando al sistema di montaggio, è interessante notare come il supporto più alto permette la collimazione delle mire in modalità che gli americani definiscono co-withess. Punto rosso e mire metalliche possono coesistere fornendo la medesima indicazione senza intralciarsi a vicenda. Si tratta evidentemente di un pregio per gli appassionati di tiro sportivo con i black rifle che non conferisce alcun vantaggio nel tiro venatorio. A caccia, infatti, è molto meglio utilizzare la base bassa che permette un montaggio molto ravvicinato all’asse della canna. Nel complesso, l’Element mini solar è una proposta funzionale che aggiunge qualcosa all’esperienza di caccia che il cacciatore amante della tecnologia saprà apprezzare.
La scheda tecnica del Sightmark Element mini solar
Produttore: Sightmark
Modello: Element mini solar
Ingrandimento: 1x
Diametro obiettivo: 22 mm
Estrazione pupillare: illimitata
Punto rosso: 3 Moa
Alimentazione: 1 batteria CR2032
Autonomia: minimo 400 ore
Regolazione: 1 Moa per click
Peso: 156 g
Lunghezza: 75 mm
Prezzo: 377 euro
Sito produttore
Distributore: Maremmano
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