Ecco com’è andato il test della Sauer 100 Classic, carabina bolt-action da caccia acquistabile a un prezzo accessibile.
Nel catalogo delle carabine Sauer da caccia al fianco della sofisticata S404, modulare, e alla 101 con canna fissa si trova la Sauer 100 che rappresenta il modello entry level e che nel modello Classic riesce a concentrare efficacemente economicità, contenuti tecnici moderni per funzionamento e sicurezza d’uso e, grazie alla calciatura in faggio, classicità nell’aspetto.
Oltre a quella d’allestimento (lunghezza e diametro canna, tipo di calciatura), c’è una differenza importante tra la Sauer 100 e la 101: la 101 ha una sicura sul noce posteriore dell’otturatore, che intercetta il percussore; la 100 ha invece la classica sicura a leva laterale, appena dietro il manubrio dell’otturatore.
La sicura è a tre posizioni: tutta avanti consente lo sparo; indietro di una tacca blocca lo scatto; indietro di due tacche blocca sia lo scatto, sia l’apertura dell’otturatore. Il manubrio dell’otturatore è leggermente inclinato all’indietro e culmina con un pomo polimerico solcato da alcune scanalature verticali sulla circonferenza, allo scopo di rinsaldare la presa; all’estremità inferiore porta in rilievo il logo aziendale, ripetuto più in grande anche sulla coccia dell’impugnatura.
L’otturatore ha tre alette frontali di chiusura a 120 gradi, che chiudono direttamente nel prolungamento di culatta della canna. Le tre alette ovviamente comportano un arco di armamento contenuto in soli 60 gradi; oltre a favorire la velocità di riarmo, ciò minimizza anche le eventuali interferenze con l’oculare del cannocchiale, consentendo un montaggio basso.
La gallery fotografica
Sauer 100 Classic: massima efficacia
Il corpo cilindrico dell’otturatore ha un diametro leggermente superiore rispetto alla sommità delle alette di chiusura; ciò fa sì che la scanalatura di scorrimento nell’azione sia perfettamente cilindrica. S’ottengono dunque da un lato una notevole facilità di esecuzione, a beneficio del contenimento dei costi; dall’altra una scorrevolezza eccellente.
L’otturatore è trattenuto da un bilanciere all’estremità posteriore del lato sinistro dell’azione; oltre che da ritegno il bilanciere funge anche da guida, scorrendo in una apposita scanalatura dell’otturatore. L’estrattore è a ghigliottina, su una delle alette; doppio l’espulsore a puntone caricato a molla, per garantire la massima efficacia di espulsione non solo dei bossoli sparati ma anche delle cartucce cariche che, come è ovvio, sono più pesanti.
La canna è lunga 560 millimetri (620 nei calibri magnum); ha profilo tipicamente da caccia che culmina con una volata di 17 millimetri di diametro. La volata è filettata per l’installazione di moderatori di suono (ove consentiti) o freni di bocca ed è protetta da una boccola svitabile a mano.
L’esemplare in prova era camerato in .308 Winchester; in questo calibro, la rigatura ottenuta per rotomartellatura ha un passo di 11 pollici. L’assortimento di calibri è ampio e spazia dal .223 Remington al .300 Winchester magnum; si trovano inclusi anche impianti balistici tra i più moderni, come il 6,5 Creedmoor e il 6,5 Prc.
La canna è innestata a caldo nell’azione, senza filettatura; il sistema di unione garantisce estrema solidità e costanza di tensione sull’intera circonferenza.
Azione chiusa, calcio in faggio
L’azione è di tipo chiuso, in lunghezza unica sia per i calibri long action come il .30-06 Springfield, sia per i calibri short action come il .308 Winchester. L’interfaccia con la calciatura è costituita da un perno filettato anteriore, sul quale s’investono un dado esagonale e, sopra di esso, la vite anteriore del ponticello, e da un dado posteriore che serve anche per trattenere il pacchetto di scatto e sul quale s’investe la vite posteriore di tenuta del ponticello.
Nella parte inferiore l’azione presenta una tacca che si interfaccia con un blocchetto in lega leggera annegato nel calcio; funge da recoil lug e a sua volta appoggia contro una piastrina in acciaio anch’essa annegata nel legno.
Il ponticello è in metallo e integra il bocchettone del caricatore; quest’ultimo è bifilare a presentazione alternata, polimerico, della capacità di cinque cartucce (4 in .223 Remington e nei calibri magnum). Lo sgancio è assicurato da un nottolino rotante integrato nella parte anteriore del bocchettone.
La calciatura è realizzata in legno di faggio, di buona qualità, con una finitura a poliestere opaca piuttosto resistente ai graffi. L’impugnatura è a pistola allungata; la pala è dritta, all’americana, simmetrica, senza appoggiaguancia né Montecarlo, completata da un calciolo in gomma.
L’astina è rastremata e culmina con un puntale a becco d’anatra in stile bavarese. In corrispondenza dei punti di presa di impugnatura e astina sono presenti pannelli zigrinati, nonché gli attacchi per le magliette porta cinghia a sgancio rapido sul lato inferiore.
Canna e azione hanno finitura brunita nera opaca; il ponticello è invece un poco più lucido, ma sempre nero.
Mire e scatto
Sulla sommità dell’azione sono presenti quattro fori filettati per l’installazione di ottiche di puntamento: la maschera dei fori è quella della carabina Remington 700 ad azione lunga; ciò rende possibile una scelta pressoché infinita in termini di attacchi.
Per la nostra prova il distributore italiano (Blaser Italia) ci ha fornito una coppia di eccellenti attacchi Sauer Hexagon a sgancio rapido, sui quali è stata montata una Minox All rounder 3-15×56. Non sono previste le mire metalliche.
Lo scatto è diretto (senza stecher), regolabile nel peso di sgancio tra un minimo di 1.000 e un massimo di 2.000 grammi circa. Con l’impostazione di fabbrica ho riscontrato un peso di 1.200 grammi con il dinamometro Lyman, perfettamente coerente con il dato riportato dal produttore.
Sauer 100 Classic: il test
La prova a fuoco si è svolta all’Oklahoma camp di Uboldo (Va) sulla distanza di 100 metri, in appoggio anteriore. Ho voluto testare un assortimento piuttosto ampio di caricamenti prettamente venatori, tra i quali le Fiocchi soft point, Sako Gamehead e Sako Super hammerhead del peso di 150 grani, Browning Bxc del peso di 168 grani, Norma TipStrike di 170 grani e Vulkan di 180 grani.
A questi caricamenti commerciali ho aggiunto una ricarica allestita con bossoli Sako nuovi (mai sparati), inneschi Cci large rifle magnum, palla Hasler Ariete monolitica del peso di 168 grani e 42 grani di polvere Vectan Sp7. Proprio con quest’ultima abbiamo ho i risultati più paganti in termini di precisione, con un raggruppamento di tre colpi in soli 15 millimetri, tallonato da vicino dai 20 millimetri ottenuti con le Fiocchi soft point e dai 22 millimetri delle Sako Gamehead.
Leggermente più aperta, ma sempre sotto il minuto d’angolo, la rosata con le Sako Super Hammerhead, tre colpi in 27 millimetri. Leggermente ancora più aperte ma venatoriamente ancora validissime, le rosate ottenute con le palle più pesanti, cioè le Norma TipStrike (30 millimetri) di 170 grani e Vulkan (33 millimetri) di 180. Tre colpi in 32 millimetri con le Browning Bxc.
Le rosate
Come funziona la Sauer 100 Classic?
Il clima freddo ha senz’altro contrastato il riscaldamento della canna; ma, anche una volta che era ormai ben scottante, non ho riscontrato significative migrazioni della rosata. Estremamente scorrevole l’otturatore, impeccabile l’alimentazione sia dal caricatore sia manualmente dalla finestra di espulsione. Comodo lo sgancio del caricatore che, tuttavia, risulta anche completamente protetto dagli sganci accidentali.
Il clima ci ha consentito di verificare sperimentalmente con successo che tutti i comandi dell’arma (manubrio otturatore, sicura manuale, sgancio caricatore) sono perfettamente utilizzabili anche con le dita intirizzite dal freddo, o indossando i guanti. In particolare mi è piaciuto il fatto che le due posizioni di sicurezza della sicura manuale siano ben spaziate dalla posizione di fuoco. Molto ergonomiche sia la pala del calcio, sia l’astina rastremata, sulla quale si può esercitare un controllo assoluto. Le reazioni allo sparo non sono particolarmente punitive, complice il basso interasse tra la canna e la calciatura.
Un unico dettaglio è risultato leggermente fuori dal normale: dopo aver sparato circa 50 colpi in successione, si è leggermente allentata la vite anteriore del ponticello. La cosa peraltro non ha alcuna ripercussione sulla solidità del fissaggio tra calcio e azione (assicurata dal sottostante dado esagonale) e può essere risolta con appena una goccia di frena filetti.
L’arma è impeccabile da un punto di vista meccanico; con le palle di 150 grani è abbondantemente sub-moa, ma anche con una ricarica sui generis ha dimostrato di sapersi comportare veramente bene.
Il look è tradizionale, grazie alla forma e al materiale della calciatura, che pur essendo in faggio non appare particolarmente cheap, senza per questo voler essere qualcosa di diverso da quello che è. C’è insomma tantissima sostanza in quest’arma, per il cacciatore che desidera un prodotto moderno ma nello stesso tempo ancora legato alla classicità, al giusto prezzo.
La tabella balistica
Sauer 100 Classic: la scheda tecnica
- Produttore: Sauer
- Distributore: Blaser Italia, via Pasteur 11, 37135 Verona, tel. 045 4579820
- Modello: 100 Classic
- Tipo: carabina da caccia
- Calibro: .308 Winchester (anche .223 Remington, .243 e .270 Winchester, 6,5×55, 7-08 Remington, 6,5 Creedmoor, .30-06, 8×57, 9,3×62, 6,5 Prc, .300 Winchester magnum, 7 mm Remington magnum)
- Funzionamento: otturatore girevole-scorrevole
- Alimentazione: caricatore amovibile bifilare
- Numero colpi: 5 (4 per .223 e calibri magnum)
- Canna: lunga 560 mm (620 per i magnum), volata 17 mm filettata, passo di 1:11”
- Lunghezza totale: 1.065 mm (1.125 magnum)
- Scatto: diretto, regolabile tra 1.000 e 2.000 g
- Percussione: percussore lanciato
- Sicura: manuale a tre posizioni; avviso di percussore armato
- Mire: fori filettati sulla sommità dell’azione, a standard Remington 700
- Materiali: acciaio al carbonio, caricatore in polimero, calcio in faggio
- Finiture: brunitura nera opaca
- Peso: 3.050 g
- Qualifica: arma da caccia
- Prezzo: 1.290 euro
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