Il ricorso che la Federcaccia ha presentato contro il calendario venatorio pone indirettamente fine all’esperienza della cabina delle associazioni venatorie delle Marche.
C’è sempre di mezzo il Tar: mentre s’attende a ore la decisione sul ricorso degli animalisti contro il calendario venatorio, un altro ricorso mette di fatto fine all’esperienza della cabina delle associazioni venatorie delle Marche; è quello presentato dalla Federcaccia, contro la quale si sollevano Libera Caccia, Enalcaccia, Arcicaccia, Italcaccia ed Eps.
Per le cinque sigle il ricorso presentato dalla Federcaccia contro il calendario venatorio, da lei ritenuto troppo restrittivo, è «una decisione grave»; e potrebbe «configurarsi fortemente pregiudizievole nei confronti dell’intera stagione venatoria». Si tratta inoltre di un atto autonomo che «delegittima le decisioni finora assunte di concerto»; pertanto, come s’evidenzia nella lettera inviata ai vertici della giunta regionale, di fatto la cabina di regia delle Marche perde la propria ragione di vita.
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