Il ddl sul maltrattamento animale non arriverà in aula nel corso della prossima settimana.
Ha un destino simile a quello con cui la Lega intende ritoccare alcune parti della legge sulla caccia: s’allungano i tempi della discussione del ddl sul maltrattamento animale, al momento incardinato in commissione Giustizia alla Camera. Nel corso della seduta di ieri pomeriggio il presidente Ciro Maschio (Fratelli d’Italia) ha detto che «non ci sono le condizioni per concludere l’iter del provvedimento in tempo utile per avviare l’esame in assemblea entro lunedì prossimo», come previsto dal calendario.
E ancora non è scontato che la commissione continui a discuterlo nella giornata di oggi. La seduta, nella quale sono previste votazioni sugli emendamenti, si terrà soltanto se la relatrice, l’ex ministra Michela Vittoria Brambilla, e il governo (ma il viceministro Sisto ha già detto che, anche se «l’istruttoria tecnica è prossima al completamento», si resta in attesa delle indicazioni del ministero dell’Economia, «elemento essenziale» nella discussione) saranno in grado di formulare i relativi pareri.
All’analisi del ddl, che aumenta le sanzioni e dispone la sospensione della licenza di caccia, da uno a sei anni, per chi si rende responsabile di maltrattamento animale, il mondo venatorio resta comunque molto interessato.
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