Sako CarbonWolf: cuore e tecnologia

Gli ultimi tre allestimenti presentati da Sako per il suo top di gamma a destinazione venatoria riassumono lo sviluppo tecnologico iniziato da Sako quasi un secolo fa. La scelta dei migliori materiali e un processo di produzione industriale in cui la componente umana riveste ancora un ruolo primario donano un’anima anche a queste interpretazioni del modello 85

Sako CarbonWolf, FinnLight II e BlackWolf
Sako CarbonWolf, FinnLight II e BlackWolf

Sako è una realtà industriale molto importante che deve inequivocabilmente il proprio successo commerciale al fatto che, nel 2000, è entrata a far parte del gruppo Beretta. Che ha investito molto nello sviluppo tanto da portare il piccolo produttore finlandese a quintuplicare la produzione in pochi anni. Ma Beretta, quando decise di ampliare la propria offerta per il mercato civile con delle bolt action d’impostazione classica, aveva ben chiaro quale fosse il potenziale dell’azienda. Piccola, sicuramente sottodimensionata rispetto alla riconoscibilità conquistata sul mercato, Sako aveva da poco effettuato una revisione del catalogo, sostituendo tutta la propria variegata produzione con un’unica carabina declinata in una molteplicità di allestimenti. Si trattava del modello 75, lanciato nel 1996 in coincidenza del settantacinquesimo anniversario della fondazione. Da cui il nome. Sempre restando al mercato civile, nel 2000 era in avanzato stato di sviluppo anche l’arma che sarebbe diventata da lì a un anno l’icona della linea Tikka: il modello T3. Restando a Sako, il modello 75 riscuote un immediato successo e sarà la base per lo sviluppo del successivo modello 85, lanciato in occasione dell’ottantacinquesimo anniversario (2006) e tuttora a catalogo in una gamma di assortimenti quanto mai vasta. Ventiquattro sul sito, ventisette secondo quanto dichiarato dalla dirigenza Sako che include, nel computo, le fuoriserie. Se questo numero è indicativo dell’attenzione che Sako ripone nel soddisfare le esigenze dei propri acquirenti, ancor più impressionante è la quantità di varianti che si ottengono sfruttando le opzioni di ogni singola versione del modello; in questo caso si parla di 1.600 configurazioni che descrivono più di mille parole la filosofia che ispira il marchio.

Il perché di un successo

Carabine dalle linee tradizionali e molto eleganti, realizzate con grande attenzione alla scelta dei materiali e all’accuratezza delle lavorazioni, precise (sono garantite sub Moa) e affidabili, quelle che appartengono alla linea del modello 85 hanno una caratteristica che le fa svettare rispetto alla concorrenza. Mi riferisco alla presenza di azioni dedicate a singole classi di calibri, addirittura 6: XS, S, SM, M, L, XL. Peculiarità che permette di giocare con l’allestimento dell’arma in modo da soddisfare esigenze tra loro molto differenti. Prendo a esempio due allestimenti agli estremi del catalogo Sako: le versioni CarbonWolf e Bavarian. La prima, tra l’altro oggetto di questo test, è la versione più leggera del modello 85. La sua azione, disponibile in quattro differenti dimensioni, è in grado di accomodare calibri che spaziano dal .223 Remington (la cui OAL è di 57 mm) al .270 Winchester (OAL di 84,8 mm). Se poi si combina questo valore con la lunghezza di canna (tre quelle disponibili) è evidente come Sako sia stata capace di raggiungere una massa che spazia tra i 2,4 e i 2,8 chilogrammi. All’altro estremo del catalogo si colloca l’allestimento Bavarian con calcio in legno, che di azioni ne conta addirittura cinque (partendo dalla XS fino alla L, in questo caso la gamma dei calibri si estende fino a includere il .375 H&H) e, grazie alle solite canne di tre lunghezze differenti, si colloca in un range ponderale che spazia tra i 2,9 e i 3,5 chilogrammi. Chi caccia alla cerca, sa cosa significhi portarsi dietro 600 grammi in meno. Quando non siano necessari.

Nel cuore dell’azione

I motivi del successo del modello 85 sono però anche altri, riferibili alla meccanica e alla configurazione dell’arma. Partiamo dall’otturatore, monolitico, realizzato per forgiatura dal pieno. Presenta tre tenoni che si estendono su una maggiore superficie rispetto a quelli del precedente modello 85. La conformazione degli stessi fa sì che lo svincolo del componente sia possibile mediante una rotazione di 70° del manubrio. Caratteristica non secondaria è la presenza dell’alimentazione controllata CRF (Controlled Round Feeding), attuata dalla testa dell’otturatore, che consiste nella cattura da parte dell’estrattore del collarino del bossolo nel momento in cui quest’ultimo è sfilato dal caricatore, La cartuccia viene trattenuta lungo tutto il suo percorso fino alla camera di cartuccia garantendo un’alimentazione più fluida e affidabile. L’espulsore, meccanico, è ricavato sul pacchetto di scatto e non sull’otturatore. L’ampia finestra di espulsione consente anche il caricamento dall’alto, ottica permettendo. L’alimentazione è garantita da un caricatore magnificamente realizzato, tutto in acciaio inox, il cui fondello non esce dal profilo della calciatura. Un piccolo gioiello di ingegneria che va a gratificare chi ami le cose ben fatte e ancor meglio disegnate.

La sicurezza è demandata a un sistema di sicura a due posizioni che va a bloccare lo scatto. Un pulsante, posto nelle immediate vicinanze del cursore della sicura, permette di svincolare l’otturatore anche a sicura inserita. Il complesso è stato battezzato Sako Safety System.

Lo scatto è diretto, con o senza stecher a seconda delle versioni così come, a seconda degli allestimenti, la guardia del grilletto può essere in acciaio o in alluminio. La pressione di sgancio è regolabile tra gli estremi di 2 e 4 libbre e garantisce un trigger time davvero contenuto.

L’aggancio dell’ottica è reso possibile dagli attacchi OptiLock della stessa Sako. Sono strumenti validissimi che si avvalgono di una base anche questa commisurata alla dimensione dell’azione (tre le basi disponibili per il modello 85) e anelli di quattro altezze differenti per i diametri di 30 mm e 1 pollice; solo due sono le altezze per le ottiche con tubo da 34 e una per quelle da 36 mm. Non ancora disponibili gli anelli per i cannocchiali ipertrofici da 40 mm. Tra ottica e anello è inoltre presente un inserto in polimero con la funzione di evitare qualsiasi deformazione del tubo dello strumento.
La canna, per concludere, è martellata a freddo, free floating e alleggerita.

L’allestimento in prova, CarbonWolf

Sako 85 CarbonWolf

Dei 3 allestimenti presentati nel 2018 ho scelto, per questa mia prima prova del modello 85, il CarbonWolf. Disponibile con azione Small, Medium e Long, si distingue dal resto della produzione per la presenza di un bellissimo calcio di carbonio RTM (resin transfer molding) che lascia apprezzare la trama della fibra; non manca un rivestimento soft touch particolarmente gradevole al tatto. La pala del calcio è regolabile sia in termini di Lop sia di altezza della cresta, così da andare ad accontentare il cacciatore più esigente; è presente un’impugnatura a pistola disassata rispetto all’asse verticale che favorisce una presa più salda e confortevole. La combinazione tra le tre azioni (14 i calibri attualmente disponibili, dal .22-250 al .300 WM) e le due lunghezze di canna (510-620 mm) disponibili producono un peso contenuto tra i 3,3 e i 3,5 chilogrammi.

 

FinnLight II, per rimanere sul sintetico

Sako 85 Finnlight IIArma d’impianto più usuale, almeno a livello estetico, la FinnLight 2 sfrutta una calciatura in fibra di vetro costruita con tecnologia RTM di derivazione aerospaziale; il suo guscio esterno è avvolto in una rete di fibra di carbonio per aggiungere rigidezza alla struttura. Il calcio presenta la sola cresta regolabile, e in questo caso è disponibile anche in versione mancina così come tutta l’azione dell’arma (in tre sole dimensioni, manca la XS). Da notare che il bedding è realizzato in fibra di carbonio, con tolleranze ridottissime, un materiale insensibile agli sbalzi termici, quindi alle deformazioni conseguenti al riscaldamento. Le parti di contatto (astina e pistola) prevedono inserti in elastomero per migliorare il grip. Quattro le azioni disponibili (14 calibri), due le lunghezze di canna (510 e 620 mm), che comportano un valore ponderale che spazia tra 2,8 e 3,1 chili. Ulteriore caratteristica della versione è la finitura superficiale delle parti metalliche in Cerakote, il trattamento che oggi rappresenta lo standard più elevato in termini di resistenza.

BlackWolf, nera ma di legno

Sako 85 BlackWolfTerzo prodotto oggetto di questa trattazione è l’allestimento CarbonWold, dei tre il più tradizionale. Nonostante questa affermazione presenta una calciatura configurabile sia per Lop sia per altezza del nasello, in legno, con un’astina molto sviluppata per favorire in tiro in appoggio. È disponibile con azioni di tre dimensioni (S, M, L per 14 calibri) e le solite due lunghezze di canna. Il peso spazia tra i 4 e i 4,2 chilogrammi. In questo caso, come per la CarbonWolf, un doppio anello porta-maglietta consente di montare un bipiede anche quando sia presente la cinghia per il trasporto a spalla.

In poligono

Come anticipato, per il test a fuoco ho utilizzato un allestimento CarbonWolf in .308 Winchester. In appoggio, sparando a 100 metri, ho ottenuto rosate di rilievo, contenute tra il mezzo e i due terzi di Moa, potendo così confermare quanto garantito dal produttore. Posto che ho molto gradito la calciatura in carbonio, che restituisce un rinculo dolce e dominabile anche nel tiro mirato in piedi, ho molto apprezzato anche lo scatto, regolato su un valore prossimo al chilogrammo. Pulito e prevedibile, ha dimostrato le medesime caratteristiche anche negli altri allestimenti nonostante che fosse regolato in fabbrica su valori ponderali differenti: 1.189 grammi per FinnLight II e 1.569 grammi per BlackWolf i dati medi registrati. Insomma, come primo approccio al modello 85 non poteva andare meglio.

 

TEST

  • Matricola arma: N04785
  • Ottica impiegata: Steiner Ranger 4-15×56
  • Peso di sgancio1: 991 g

Condizioni del test

  • Meteo: nuvoloso
  • Altitudine: 258 m slm
  • Pressione atmosferica: 1.031 hPa
  • Temperatura: 13°
  • Umidità relativa: 49%

Munizione 1

  • Produttore: Sako
  • Modello: RaceHead
  • Palla: Match, 168 gr
  • V0 dichiarata: 810 m/s
  • V0 rilevata2: 807 m/s
  • Deviazione standard3: 6,60
  • Rosata4: 20 mm
  • Sito produttore: www.sako.fi
  • Distributore: www.beretta.it

Munizione 2

  • Produttore: Sako
  • Modello: Super HammerHead
  • Palla: 180 gr
  • V0 dichiarata: 760 m/s
  • V0 rilevata2: 750 m/s
  • Deviazione standard3: 4,97
  • Rosata4: 16 mm
  • Sito produttore: www.sako.fi
  • Distributore: www.beretta.it

Munizione 3

  • Produttore: Fiocchi
  • Modello: EPN
  • Palla: EPN, 180 gr
  • V0 dichiarata: 760 m/s
  • V0 rilevata2: 751 m/s
  • Deviazione standard3: 6,48
  • Rosata4: 28 mm
  • Sito produttore: www.fiocchi.com
  • Distributore: www.fiocchi.com

Munizione 4

  • Produttore: Fox Bullets
  • Modello: Fox
  • Palla: monolitica, 150 gr
  • V0 dichiarata: 855 m/s
  • V0 rilevata2: 829 m/s
  • Deviazione standard3: 4,97
  • Rosata4: 20 mm
  • Sito produttore: www.foxbullets.eu
  • Distributore: www.redolfiarmi.com

Il test è stato effettuato in data 26 settembre 2018 presso la Sala Azzurra Beretta di Gardone Val Trompia (BS)