I consiglieri regionali dell’Umbria invitano il governo a ridimensionare il ruolo dell’Ispra, e la giunta ad attivarsi per chiedergli di calcolare le piccole quantità prelevabili nel regime di caccia in deroga.
Dopo quelli lombardi (ma ci sono stati movimenti anche in Toscana, in Veneto e in Liguria, da dove tutto è partito), anche i consiglieri regionali dell’Umbria hanno scritto a Gilberto Pichetto Fratin e Francesco Lollobrigida, ministri dell’Ambiente e dell’Agricoltura, per chiedere un «ridimensionamento incisivo» delle azioni dell’Ispra, il cui ruolo dev’essere semplicemente tecnico e non politico.
Lo ha fatto sapere Manuela Puletti, consigliera della Lega, che segnala due fronti aperti: non soltanto i calendari venatori (al momento ne sono stati approvati soltanto due, in Liguria e in Trentino), ma anche la caccia in deroga visto che dopo la sentenza del Consiglio di Stato l’Ispra è obbligato a quantificare le piccole quantità prelevabili.
Per chiedergli di calcolarle c’è tempo fino al 30 aprile: se non l’avesse ancora fatto, il consiglio regionale dell’Umbria invita l’assessore Roberto Morroni ad attivarsi rapidamente.
Negli scorsi giorni la caccia in Umbria s’è già presa una posizione centrale: la giunta ha infatti definito il calendario per la caccia di selezione nella stagione 2024/2025.
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