La Lombardia dovrà ridefinire il quadro dei valichi montani interessati dalle rotte dell’avifauna migratoria.
La Regione Lombardia dovrà riformulare l’atto della Provincia di Brescia e inserire Sella di Mandro, Capovalle, Passo del Tonale, Monte della Piana e di Malga Mola tra i valichi montani interessati dalle rotte dell’avifauna migratoria. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato accogliendo il ricorso della Lac e ponendo fine a una vicenda che va avanti da una decina d’anni. Sulla sentenza pesa il parere dell’Ispra, allora Infs, che rispetto alle sette già definite aveva indicato otto ulteriori zone meritevoli di protezione. All’articolo 21 la legge 157/92 vieta infatti la caccia entro 1.000 metri dai valichi montani di interesse. Nel frattempo le competenze sono passate dalla Provincia alla Regione.
Nella sentenza il Consiglio di Stato smonta anche due credenze abbastanza diffuse. Innanzitutto che i valichi protetti siano assimilabili alle zone di protezione speciale. Hanno lo stesso scopo, la tutela dell’avifauna migratoria, ma una funzione diversa. Da una parte gli uccelli transitano in volo, nell’altra possono soggiornare “con qualche stabilità”. Altro argomento contestato in piena aderenza alla legge di contrapposizione: che in una zona non ci siano cacciatori attivi non basta a dimostrare l’assenza di rotte dell’avifauna migratoria.