Rimanendo la regina dei boschi il selvatico pensato per questo caricamento, la Romana Munizioni Dispersante non deluderà anche se utilizzata di prima canna nel confronto con la starna o con altra pregiata stanziale.
Romana Munizioni fondata nel 1969 da Angelo Belleggia ed è ormai entrata a far parte del panorama internazionale dei produttori italiani di cartucce da caccia a pallini. La filosofia commerciale getta le sue basi sulla persistenza al commercio di alcune cartucce storicamente sviluppate in seno all’opificio romano, che permangono a catalogo ormai a distanza di anni.
La svolta che portò all’ampliamento della produzione si ebbe agli inizi del 1980 quando la famiglia Belleggia rilevò lo stabilimento della Romana Caccia al fine d’implementare la catena di produzione. La passione per le armi, l’attività venatoria e il caricamento continua con Claudio Belleggia, responsabile del reparto munizioni e titolare dell’omonima armeria di Fonte Nuova, in provincia di Roma. Da non trascurare la possibilità di produrre lotti cartucce per ogni esigenza su richiesta, al fine di soddisfare appieno le aspettative di chi le utilizza.
L’insuperabile Tecna n
Il propellente selezionato per allestire la Romana Munizioni Dispersante in calibro 20 è la Tecna n distribuita dalla Nobel Sport Italia e disponibile anche alla minuta vendita in lattine da 500 grammi. Si tratta di una balistite attenuata, ossia una polvere a doppia base dove la nitroglicerina è presente in una frazione di circa il 41%. Il colore grigio ferro e la laminatura in dimensioni di 1,15 millimetri per lato e 0,12 millimetri di spessore la rende facilmente identificabile.
Il dosaggio della polvere rinvenuto nelle cinque cartucce analizzate (1,33; 1,34; 1,36; 1,35; 1,34 grammi) si è dimostrato costante e degno di nota per un caricamento di tipo industriale (440 il numero identificativo del lotto esaminato), senza tralasciare le intrinseche difficolta proprie della polvere bibasica Tecna n che mal si concilia ai dosatori volumetrici automatici, non rendendo sempre costanti le quantità da essi dispensate. Avendo rilevato una deviazione standard sulle pesate quantificata in soli 0,01 grammi si può affermare che non è questo il caso. La dose media rilevata è risultata essere pari a 1,34 grammi con uno scarto massimo tra gli estremi di 0,03 grammi.
Bossolo e innesco
Il bossolo è di colore giallo, come avviene nella maggior parte dei casi per il calibro cadetto, alto 70 millimetri con fondello del tipo 3 identificabile grazie alla vistosa corazza che misura 16 millimetri. Il fondello reca impressa, disposta lungo tutta la circonferenza, l’indicazione del calibro alternata a loghi a forma di stella.
L’innesco Cheddite Cx1000 lascia desumere la derivazione dello stesso bossolo dalla casa livornese. L’apparecchio d’innesco appartiene a quelli con medio potere d’accensione: è identificabile per la laccatura isolante sottoforo in pasta nera su corpo color ottone. Si presenta in linea con la grammatura di piombo dispensata e con la quantità e le caratteristiche della polvere Tecna n. Sul calibro cadetto un mite impulso d’accensione spesso rappresenta la regola, ancor più se si tratta di gestire generose cariche di pallini come avviene in questo caso.
Dispersore Gualandi
La borra dispersante Gualandi per il calibro 20 è prodotta in misura unica, differentemente nel calibro maggiore si può disporre di due misure tra cui il modello Light capace di contenere una più esigua carica di pallini. Osservandola dal profilo esterno sembra trattarsi di una tradizionale Super G, contraddistinta dal molleggio di forma anulare compreso fra la parte contenitiva apicale e la coppetta di tenuta dei gas. Tuttavia al suo interno si trova posizionata la croce utile a disperdere lo sciame di pallini, onde garantire una migliore apertura della rosata per la caccia nel bosco, come in altre situazioni venatorie nelle quali si palesi tale necessità.
In associazione alla poco voluminosa e densa polvere Tecna n, la borra Gualandi dispersante contiene senza esitazione la carica di 30 grammi di pallini del numero 8, permettendo al produttore romano di rifinire la propria cartuccia a 59,70 millimetri. Il connubio e il perfetto equilibrio dimensionale di tutti i componenti interni si riverbera sull’altezza della munizione finita.
La carica di piombo
La carica complessiva stimata sul peso di 30 grammi dispone di 424 pallini del numero 8 dal diametro di 2,3 millimetri. Il piombo si presenza lucido, ben calibrato e di ottima qualità, nonché idoneo a insidiare la beccaccia nel fitto della vegetazione. Tra le ulteriori numerazioni disponibili quelle del piombo 10 e del 13.
La generosa carica da 30 grammi permette di selezionare un pallino dal diametro appena maggiore senza gravosi decadimenti in termini di numerosità. La dose media di piombo rilevata sulle cinque misurazioni effettuate (29,49; 29,79; 29,64; 29,58; 29,78 grammi) è risultata essere pari 29,656 grammi, con deviazione standard di 0,11 grammi. Il peso complessivo medio della cartuccia finita si attesta sui 39,38 grammi.
L’analisi in placca
Per le prove in placca è stato utilizzato il fucile semiautomatico Montefeltro Beccaccia in calibro 20 dell’urbinate Benelli. La scelta dell’arma è in linea con il caricamento dispersante: si è cercato di valutare appieno il rendimento nella sua cornice d’impiego attraverso la sinergia tra munizione e fucile, per le sue intrinseche caratteristiche dedicato proprio all’arcera. La canna, lunga 61 centimetri, è corredata dello strozzatore da quattro stelle per entrambi i colpi di prova esplosi alle canoniche distanze di 15 e 20 metri.
La rosata ottenuta sulla linea dei 15 metri si presenta ben centrata sulla placca e, sebbene raccolta, riesce a lambire anche le periferie. Il secondo colpo, appena strappato sulla destra, si denota per una maggiore dispersione dei pallini sul bersaglio. Nonostante il peso piuma del Montefeltro Beccaccia (circa 2.450 grammi), il colpo d’ariete della robusta cartuccia Romana Munizioni da 30 grammi di piombo è risultato essere più che gestibile, lineare, mitigato anche dalla meccanica inerziale del semiautomatico Benelli.
Le rosate ottenute sono generose ma non ampissime: il piombo 8 con il suo non trascurabile diametro di 2,3 millimetri tende a mantenersi appena più compatto in placca. Certamente pallini di numerazione inferiore tenderanno a maggiorare l’apertura su bersagli ingaggiati alle medesime distanze. Rimanendo la regina dei boschi il selvatico pensato per questo caricamento, la cartuccia certamente non deluderà se utilizzata di prima canna nel confronto con la starna o con altra pregiata stanziale.
- Distanza di tiro: 15 e 20 metri
- Fucile: Benelli Montefeltro Beccaccia
- Calibro: 20/76 mm
- Strozzatura: **** IC
- Lunghezza canna: 61 cm
- Temperatura esterna: 22°C
Diametro del cerchio 75 centimetri
Romana Munizioni Dispersante calibro 20 in breve
- Bossolo: Cheddite di colore giallo con fondello tipo 3 (h 16 mm); lunghezza 70 mm
- Innesco: Cheddite Cx1000
- Polvere: Tecna n
- Dose: 1,34 g
- Borra: dispersore Gualandi
- Piombo: 30 g di piombo n° 8
- Numero pallini: 424
- Chiusura: stellare a sei pliche
- Altezza cartuccia finita: 59,70 mm
- Peso: 39,39 g
- Velocità: 373 m/s
- Pmax: 690 bar
- Tc: 2510 µs
(V 2,5 canna manometrica)
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