Il personale Asl e la polizia della Città metropolitana di Roma hanno narcotizzato e catturato otto cinghiali nel parco di Villa Pamphili.
Al momento non sono stati abbattuti: gli otto cinghiali che negli ultimi giorni impedivano l’accesso in sicurezza al parco di Villa Pamphili sono stati narcotizzati dal personale Asl, intervenuto insieme alla polizia della Città metropolitana di Roma, e trasferiti in strutture specializzate ove saranno sottoposti al test per la peste suina africana; solo dopo averne ottenuto i risultati si deciderà come procedere. Nel corso dell’operazione due animaliste sono state denunciate per interruzione di pubblico servizio; altre tre sono state identificate.
L’Oipa, l’Organizzazione internazionale per la protezione degli animali, teme però che l’abbattimento sia stato solo rinviato; ecco perché i suoi dirigenti hanno annunciato che chiederanno l’accesso agli atti «per essere informati nel dettaglio sulle procedure seguite e sul destino dei cinghiali». Per l’Oipa «gli abbattimenti non sono la soluzione al problema della proliferazione dei cinghiali, ma la causa»; chiede dunque che quelli che si vogliono rimuovere dalle zone urbane «siano trasferiti in rifugi e santuari e non abbattuti».
Ma a Roma la situazione continua a essere problematica. Ieri nel quartiere di Montespaccato, tra via di Boccea e l’Aurelia, è stato avvistato un branco di una dozzina di cinghiali.
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