Senato e Camera hanno a disposizione poco più di un mese per discutere e approvare il ddl che converte il decreto agricoltura, con annessi gli emendamenti di modifica della legge sulla caccia.
Passate le elezioni europee (anche se per l’elenco finale degli eletti è necessario attendere ancora qualche giorno) il parlamento italiano riprende a discutere il ddl agricoltura, con annessi gli emendamenti di modifica della legge sulla caccia.
Se n’è parlato più volte: è la strategia decisa dalla Lega per aggirare l’ostruzionismo con cui finora il Movimento 5 Stelle ha tentato di ritardare l’approvazione della proposta presentata a novembre da Francesco Bruzzone.
Il termine per gli emendamenti scade domani a mezzogiorno: il gruppo parlamentare della Lega ne ha presentati alcuni che ricalcano i punti chiave originari, aggiungendocene un’altra manciata di inediti (nuova individuazione dei valichi montani, modifica dello status dei richiami vivi provenienti da allevamento, specifiche sanzioni penali per il danneggiamento delle proprietà dei cacciatori e il disturbo venatorio, via libera all’impiego del barchino a remi per il recupero della fauna in ambiente acquatico, chiarimento sui tempi dell’annotazione sul tesserino).
I tempi della discussione non ammettono dilazioni: se non vogliono che decada, Senato e Camera hanno tempo fino al 14 luglio per approvare definitivamente (dunque identico) il provvedimento.
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