Neppure nell’ultima seduta la giunta regionale ha approvato il nuovo piano faunistico-venatorio della Toscana.
La delibera slitta ancora: neppure nell’ultima riunione la giunta che governa la Toscana ha approvato il nuovo piano faunistico-venatorio regionale. Già la scorsa settimana aveva fatto rumore il sollecito pubblico delle quattro sigle (Libera Caccia, Enalcaccia, Italcaccia, Arcicaccia) che compongono la cabina di regia delle associazioni venatorie locali.
Ora è tornata ad attivarsi anche la Federcaccia: Marco Salvadori, il suo presidente regionale, chiede alla giunta Giani «di colmare un vuoto ormai non più rinviabile, e incardinare le nuove strategie [orientate] a una corretta gestione faunistica e ambientale»; è fondamentale «superare i vecchi piani provinciali», per dare alla pianificazione una visione finalmente regionale.
«Non riusciamo a comprendere» prosegue Salvadori «le ragioni di questi ulteriori ritardi», considerato anche che per l’approvazione definitiva il documento dovrà passare dal consiglio regionale. Da tempo la Federcaccia «ha presentato le proprie proposte con spirito di collaborazione», nell’ottica di «un confronto costruttivo» con l’assessorato all’Agricoltura (lo regge Stefania Saccardi, vicepresidente regionale).
Pertanto sono «ingiustificati rinvii e ritardi» nell’approvazione di un atto «che dovrebbe sostanziare la volontà politica della giunta regionale e della maggioranza sugli indirizzi futuri […] e sui compiti affidati agli Atc». Solo con un piano faunistico-venatorio aggiornato si può dare «certezza del diritto a tutti i cacciatori», che nelle prossime settimane attendono il calendario 2025/2026.
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