È saltata l’ultima seduta della commissione Agricoltura sulla riforma della legge sulla caccia; difficile ipotizzare notizie positive entro metà settembre.
L’ultima seduta in commissione Agricoltura alla Camera è saltata: a meno che, ma non ci sono evidenze in questo senso, non sia stato un modo per prendere tempo e consentire alle forze di maggioranza di far maturare un accordo che la faccia procedere rapida bypassando l’ostruzionismo del Movimento 5 Stelle, non è un gran segno per chi si augura che la riforma della legge sulla caccia avviata dal ddl Bruzzone (Lega) riesca ad arrivare a destinazione prima dell’avvio della stagione venatoria 2024/2025. A breve infatti Camera e Senato chiuderanno per la cosiddetta pausa estiva; e al momento è complicato pensare a un’accelerazione nella prima metà di settembre.
Diversa potrà essere la situazione se della riforma si farà carico il governo con un disegno di legge o, soluzione più efficace ma anche più facilmente gravida di critiche, con un decreto, in vigore da subito e da convertire entro sessanta giorni.
Al momento però non si hanno conferme in questo senso: l’ultima notizia coincide con la richiesta rivolta dal ministro Lollobrigida alle associazioni venatorie, invitate a segnalargli i principali punti critici della normativa in vigore; di ogni seduta del consiglio dei ministri resta comunque opportuno controllare sia l’ordine del giorno sia il comunicato finale.
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