Convertito in legge dal Senato, il decreto Sostegni bis fissa al 10% l’Iva sulla selvaggina destinata all’alimentazione umana.
Fino a fine anno l’importo dell’Iva sulla selvaggina destinata all’alimentazione umana sarà pari al 10%. Lo prevede la legge 106/2021, quella che converte il cosiddetto Sostegni bis, approvata definitivamente dal Senato. L’articolo 18 bis stabilisce infatti che “tra gli animali vivi destinati all’alimentazione umana”, categoria per cui è prevista l’Iva ridotta, “sono compresi anche gli animali vivi ceduti per l’attività venatoria”. Nelle scorse ore il senatore leghista Francesco Bruzzone aveva chiesto al governo di chiarire ufficialmente la questione: per una volta il parlamento ha fatto prima.
Ma non tutti coloro che hanno votato la fiducia al governo si sono detti favorevoli. Vasco Errani, ex presidente dell’Emilia Romagna ora senatore di Leu, ha contestato la norma ritenendo che la definizione “animali vivi ceduti per l’attività venatoria” comprenda anche i richiami vivi. (L’ha fraintesa? Eppure il riferimento “destinati all’alimentazione umana” è esplicito. Oppure si riferisce a un’altra parte del decreto che però non siamo riusciti a identificare?). «Si tratta di una scelta veramente incomprensibile dal punto di vista ambientale e della gestione della caccia» ha commentato.
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