Per la Federcaccia Brescia se sul calendario venatorio della Lombardia il Tar darà ragione al ricorso della Lac sarà in buona parte responsabilità dell’Ispra.
Nel suo parere «di tecnico e di scientifico c’è poco, e d’ideologico tantissimo»: per la Federcaccia Brescia se sul calendario venatorio della Lombardia il Tar darà ragione al ricorso della Lac sarà dunque in buona parte responsabilità dell’Ispra, visto che gli uffici della Regione «hanno dettagliato correttamente i motivi per cui hanno deciso di discostarsi» dalle sue indicazioni, anticipando per esempio l’apertura dal 1° ottobre al 17 settembre; ma è improbabile che un collegio di giudici «che deve affrontare gli argomenti più disparati sia preparato al punto da smentire un parere dell’organismo statale deputato ad approfondire» quello nello specifico.
Per la Federcaccia Brescia è dunque necessario che il governo torni, o cominci, a vigilare sull’operato dell’Ispra; si tratta infatti d’un organismo dipendente dal ministero dell’Ambiente e che nel caso dei calendari venatori esprime pareri su una materia affidata al ministero dell’Agricoltura.
Accettare il verdetto del Tar sarà inevitabile; ma la Federcaccia Brescia assicura che «non smetterà di chiedere alla politica d’esercitare il proprio potere decisionale».
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