Il Tar della Toscana dovrà pronunciarsi sul calendario venatorio regionale nella parte in cui autorizza il prelievo della starna nel territorio a caccia programmata.
È sulla starna che s’appuntano le principali critiche rivolte dall’associazione Earth al calendario venatorio della Toscana, contro il quale ha presentato ricorso al Tar: la Regione, si legge nel documento, «dimostra di voler sacrificare anche gli ultimi esemplari di starne naturali», situazione da cui deriverebbe «l’estinzione della specie a favore dei soggetti ibridi».
Per l’Ispra infatti in Toscana la starna non è cacciabile, «dal momento che sul territorio regionale non sono presenti popolazioni naturali in grado di mantenersi nel tempo in assenza di ripopolamenti», pratica che però l’Ispra «sconsiglia di facilitare affinché non spariscano del tutto le residue starne naturali».
Al massimo l’associazione Earth avrebbe accettato l’autorizzazione alla caccia nelle sole aziende faunistico-venatorie in cui sono presenti starne allevate; ma la Regione, pur fissando limiti di carniere (massimo cinque abbattimenti stagionali per ogni cacciatore), ha deciso diversamente, e ha consentito il prelievo (15 settembre – 30 novembre) in tutto il territorio a caccia programmata.
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