Niente deroga: nelle zone di restrizione A e B l’influenza aviaria rende troppo rischioso, e dunque impossibile, l’impiego dei richiami vivi anseriformi e caradriformi.
La richiesta di deroga non può essere accolta: la Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari chiude così la circolare con cui risponde alla Libera Caccia, che aveva chiesto al ministero della Salute di valutare un allentamento del divieto d’usare richiami vivi anseriformi e caradriformi nelle zone di restrizione A e B per l’influenza aviaria.
L’attuale situazione epidemiologica vede infatti «continue conferme di casi negli uccelli selvatici» in tutto il territorio europeo, e «focolai anche nel pollame domestico»; e il Centro di referenza nazionale presso l’Istituto zooprofilattico delle Venezie reputa che, «sulla base dell’estrema variabilità delle modalità di detenzione e [impiego dei richiami vivi a caccia], delle garanzie fornite dai loro utilizzatori e dell’effettiva praticabilità dei controlli sanitari necessari», al momento non sia possibile valutare il rischio connesso all’eliminazione del divieto.
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