Questo assetto per la realizzazione di una cartuccia dispersante calibro 12 con borra bior e piombo schiacciato è particolare. La bancatura, però, ne ha confermato l’efficacia.
Il bossolo di questo assetto dispersante calibro 12 è semplice ed elegante nella sua essenzialità. E’ un Fiocchi calibro 12 da 70 millimetri di altezza e traslucido. Piuttosto semplice anche il fondello, un tipo due ottonato da 12 millimetri di altezza, che contiene le prestazioni balistiche della cartuccia e consente un certo grado di economicità nella ricarica.
Bossolo Fiocchi, innesco Fiocchi. Nello specifico si tratta del potente 616, caratterizzato dal corpo ramato e dalla vernice protettiva copri foro di vampa di colore bianco.
Abbiamo apposto alcune scritte con vernice nera (stampante Omv, inchiostro Rocchini) per personalizzare la cartuccia; la grammatura, la numerazione del piombo e la caratteristica del borraggio (bior).
La borra bior è la vera novità
Per la polvere abbiamo scelto la Sipe n della Nobel Sport. È una polvere famosissima, apprezzata dai privati e molto simile alla S4 n. Dal punto di vista chimico è una doppia base laminata in forma di piastrelle di colore grigio-ardesia di 0,90×0,90 millimetri (spessore 0,14 millimetri mm), con densità gravimetrica di 690 grammi/litro. La dose scelta è di 1,65 grammi (lotto n° 2016-2989).
La vera novità della cartuccia arriva adesso. Per il borraggio non abbiamo impiegato un dispersore tradizionale, ma una borra bior della Lb. La borra in questione è la Bior Rs. L’altezza è di 25 millimetri e la borra consente, grazie all’ampio molleggio fra le due coppette, un’ottima adattabilità in fase di caricamento.
Dispersante calibro 12 con piombo schiacciato
Anche per quanto riguarda i pallini della nostra dispersante calibro 12 la scelta è stata leggermente diversa dal solito. Abbiamo infatti impiegato 34 grammi di piombo schiacciato, di ottima qualità. La numerazione è il sette, un valore che, grazie al diametro piuttosto importante (2,5 millimetri, ma aumentato grazie al processo di schiacciatura), permette e promette di essere decisamente lesivo nei confronti della beccaccia. Il numero totale di pallini schiacciati nella cartuccia è di circa 370.
La chiusura è una stellare a cinque petali (crimpatore Gaep), variante sul tema classico (sei petali) e accattivante dal punto di vista estetico. La cartuccia finita si assesta a un’altezza di 57,34 millimetri, con un peso complessivo di 46,75 grammi (medie di dieci distinte misurazioni).
La pressione si mantiene entro i limiti stabiliti dalle norme Cip (710 bar) che fanno rimanere la cartuccia nella bancatura normale e non Hp, quindi sparabile anche in fucili più vecchiotti. La velocità è eccellente, se consideriamo che è misurata a 2,5 metri (410 m/sec) e che la cartuccia è sparata in canna cilindrica, ossia come la sparerete nel bosco nelle reali condizioni di utilizzo. Il tempo di canna è perfetto e indica un assetto equilibrato.
La nostra prova
Le verifiche sulla rosata sono state fatte con l’utilizzo di un sovrapposto Browning B 725 Hunter Light calibro 12, con canne di 66 centimetri di lunghezza, sparando a 12 metri con strozzatura cilindrica (prima canna) e a 18 metri sempre con strozzatura cilindrica (seconda canna). Lo strozzatore utilizzato è uno strozzatore interno/esterno (due centimetri esterni, marca Gemini). Sono le nostre due distanze standardizzate per l’ingaggio della regina del bosco, in quelle rare volte che la beccaccia si concede alle nostre attenzioni.
Siamo molto soddisfatti delle rosate ottenute. Già a 12 metri la disposizione dei pallini schiacciati si allarga moltissimo, ben oltre il classico cerchio di riferimento di 75 centimetri di diametro; ben visibile la forza di impatto dei pallini stessi e anche della borra che lascia un’impronta che è quasi una foto della sua strutturazione sulla lastra di acciaio.
A 18 metri la rosata si allarga in modo impressionante, tanto che, con uno strozzatore cilindrico, appare la massima distanza raggiungibile (metro più, metro meno). Naturalmente il discorso cambia già con uno strozzatore quattro stelle o con un tre stelle, ma l’apertura è devastante. E non pone problemi di ingaggio fortuito degli ausiliari con i pallini, perché la rosata apre sì tanto, ma non abbiamo notato pallini particolarmente erratici. Vale la regola (come sempre) della massima prudenza quando ci si posiziona e si spara, ma non è una novità.
Ipotizziamo di poter utilizzare proficuamente questa cartuccia in un bosco fitto, pieno di rovi e di spini, dove talvolta si imbraccia e si spara verso la direzione del frullo con poca certezza del risultato. Il piombo numero sette riesce a vincere la vegetazione, per lo meno alle distanze usuali di ingaggio. Se poi volete sparare alla Scolopax rusticola a 30 metri, beh, questa cartuccia non fa per voi.
La versione integrale dell’articolo è stata pubblicata sulla rivista trimestrale Beccacce che Passione numero 2 2023. Te lo sei perso? Puoi acquistarlo nello shop di Editoriale C&C.
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