Mantenere affilato il proprio coltello, oltre a una necessità pratica, è uno degli argomenti principe di molte piattaforme social dedicate alle lame. Ma quali sono i materiali e i consigli per chi si avvicina per la prima volta a questa pratica?
di Claudio Colombo
Il mercato attuale, sia reale sia virtuale online, propone una gamma pressoché infinita di coltelli in grado di soddisfare qualsiasi esigenza, differenti per prezzo, materiali, estetica eccetera. Tra i primi problemi con cui ci si confronta dopo l’acquisto troviamo la pulizia e la manutenzione del coltello e, naturalmente, il mantenimento di una corretta affilatura. Per un neofita, mentre smontaggio e pulizia possono risultare abbastanza semplici, mantenere il filo della lama rappresenta una vera sfida.
Affilare i coltelli può considerarsi quasi un’arte, che richiede pratica e pazienza, ma con la giusta tecnica e gli strumenti adeguati può essere eseguita con una certa facilità e precisione.
Le pietre da affilatura
È importante scegliere la pietra giusta per il livello di affilatura desiderata: le pietre con una grana più grossa rimuoveranno il metallo più velocemente, ma lasceranno un taglio grezzo. Le pietre più fini, al contrario, rimuoveranno il metallo più lentamente, ma lasceranno un taglio molto più pulito e netto. La scelta della pietra giusta dipenderà anche dal tipo di coltello che si sta affilando: per esempio, un coltello da cucina richiederà una pietra più fine per creare un tagliente molto affilato, mentre un coltello da caccia richiederà una pietra più grossolana per rimuovere eventuali ammaccature o danni alla lama.
Indicativamente una pietra di media grana è un’ottima scelta per la maggior parte dei coltelli: una grana di 1000-3000 è ideale per l’affilatura di routine, mentre le pietre più grosse, come accennato, dovrebbero essere utilizzate solo per la riparazione di danni. La tipologia di acciaio della lama incide sulla direttamente sulla scelta della pietra da utilizzare, passaggio fondamentale per un’affilatura efficace e sicura.
I passaggi fondamentali
Se prevediamo di affilare il nostro coltello a casa, non necessiteremo di attrezzature particolarmente compatte d’obbligo nelle attività outdoor: è perciò consigliabile scegliere una pietra per affilare di dimensioni adeguate al nostro coltello.
Il primo step riguarda la preparazione della pietra che avviene immergendo la stessa in acqua per circa 10-15 minuti, questo aiuterà ad ammorbidire la superficie e renderla più efficace nell’affilare il coltello.
Alcune pietre richiedono l’utilizzo di un lubrificante, come l’olio per affilatura o semplicemente l’acqua in modo da mantenere la superficie della pietra liscia e uniforme, riducendo l’attrito tra la pietra e il coltello; è importante quindi, in fase di acquisto, informarsi sulla tipologia di pietra e sul suo corretto utilizzo.
Preparata la pietra, occorre assicurarsi che venga posizionata in modo stabile e sicuro sulla superficie di lavoro. Se la pietra scivola o si muove durante l’affilatura, potrebbe causare danni al coltello. In generale, gli angoli di affilatura più comuni per i coltelli da cucina sono tra i 15° e i 20°, tuttavia, alcune lame, come quelle dei coltelli giapponesi, richiedono angoli di affilatura più bassi, intorno ai 10-15°.
A che cosa prestare attenzione
È importante mantenere l’angolo costante durante il processo di affilatura, ricordando che un angolo errato può rendere il coltello meno efficiente, per cui è fondamentale prestare molta attenzione a questo aspetto.
Una volta posizionato il coltello sull’estremità più lontana della pietra, si procede con una mano posta sulla lama e l’altra sulla parte superiore del coltello, spingendo la lama lungo la pietra cercando di mantenere l’angolo e l’inclinazione costante. L’attenzione è rivolta a non esercitare troppa pressione, altrimenti si rischia il danneggiamento della lama. Tale processo continua, alternando le due parti della lama.
Il momento migliore per passare a una pietra più fine dipenderà dalle esigenze individuali di affilatura del coltello, dal tipo di coltello e dalla qualità dell’acciaio. In generale, è possibile passare a una pietra più fine una volta che si è raggiunta la forma desiderata del filo sulla pietra più grossa. Una volta che il filo è stato creato, le pietre più fini possono essere utilizzate per rifinirlo e renderlo più netto e penetrante. Il passaggio su pietre più fini è consigliabile per lame che utilizzano acciai speciali e con durezze superiori ai 57/58 Hrc.
La verifica del filo
Dopo aver affilato il coltello sulla pietra, è importante verificare l’affilatura per assicurarsi che sia stata fatta correttamente. La prima cosa da fare è esaminare il filo alla luce per verificare che non ci siano parti opache o ammaccature, oppure segni di un’affilatura non uniforme. Successivamente, si può eseguire un test di taglio su un foglio di carta o su un materiale sottile come una fetta di pomodoro.
Se il coltello taglia senza difficoltà e senza dover esercitare troppa pressione, potremo ritenere che sia stato affilato correttamente. Se, invece, il coltello non taglia come dovrebbe, potrebbe essere necessario ripetere l’intero processo di affilatura. Infine, è importante pulire il coltello con cura per rimuovere eventuali residui di metallo o di pietra che potrebbero rimanere sulla lama. In questo modo si può conservare il coltello in perfette condizioni e garantire una lunga durata del filo.
Strumenti alternativi
In commercio sono presenti diverse soluzioni che forniscono un valido aiuto soprattutto nel mantenere un angolo corretto di affilatura e altre specifiche per andare a lavorare su lame combo, il cui tagliente presenta una parte dentellata.
Più abbordabili dal punto di vista economico, le pietre portatili che, a parità di qualità di quelle tradizionali, richiedono però una maggior attenzione e una maggior manualità in fase di utilizzo. Tra i vari modelli osservati, l’affilatore tedesco Horl 2 Cruise si distingue per facilità di utilizzo e costanza.
Il potente magnete trattiene la lama e assicura un angolo costante, mentre il tampone rotante è caratterizzato da due diverse superfici leviganti, di cui una dedicata alla levigazione e l’altra alla finitura, l’angolo di lavoro proposto è di 15° o 20° e quindi indicato per i coltelli da cucina. Basterà, quindi, far scorrere il tampone lungo la lama del coltello per eseguire la corretta affilatura.
In conclusione
Che si scelgano le pietre o ci si affidi a soluzioni diverse, come abbiamo visto, affilare il coltello è un’operazione che richiede pratica e pazienza. Dopo un congruo numero di tentativi, i risultati non tarderanno ad arrivare, regalando soddisfazione e facendoci apprezzare ancora di più il nostro compagno di lavoro.
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