Rinviando al Tar la valutazione del merito, in via cautelare il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato da Wwf, Lav e Lndc contro la caccia di selezione al cervo in Abruzzo.
Nel merito dovrà esprimersi il Tar, che in una prima fase non aveva ravvisato profili d’illegittimità; nel frattempo la caccia di selezione al cervo in Abruzzo resta sospesa. Considerando fondato il ricorso di Wwf, Lav e Lndc, il Consiglio di Stato ha infatti confermato (ordinanza 4249/24) quanto aveva deciso a metà ottobre; alcune questioni, soprattutto le contestazioni sul monitoraggio, meritano infatti «adeguato approfondimento». Per evitare di dover rimborsare i danni provocati dagli incidenti stradali con i cervi, la Regione resta libera di «apporre recinzioni e realizzare attraversamenti faunistici».
In attesa del giudizio di merito i vertici della giunta si dicono comunque sereni e fiduciosi. In una nota congiunta Marco Marsilio ed Emanuele Imprudente, presidente e vicepresidente con delega all’agricoltura, segnalano che è stata «una struttura tecnica qualificata» a predisporre il piano, «che ha inoltre ottenuto il parere favorevole dell’Ispra». Durante la discussione di merito sarà possibile «approfondire e analizzare nel dettaglio ogni documento e aspetto tecnico-scientifico, garantendo così una valutazione completa di dati, censimenti e danni».
La Regione ha un obiettivo chiaro: «procedere a un riequilibrio ambientale, in linea con quanto si attua» in altre aree italiane ed europee; «dinanzi a un tema così complesso è essenziale operare con serenità e senza pregiudizi, valutando oggettivamente le possibili soluzioni».
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