Respinto ricorso sul calendario venatorio della Lombardia

Respinto ricorso sul calendario venatorio della Lombardia: alzavola in volo
© Prasun Kumar Chakraborty / shutterstock

Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso con cui Lac, Wwf, Lipu, Lndc e Lav gli avevano chiesto di modificare la sentenza del Tar sul calendario venatorio della Lombardia.

L’istruttoria condotta dagli uffici regionali «pare appropriata e completa»: pertanto, almeno in questa prima fase cautelare, la sesta sezione del Consiglio di Stato (ordinanza 4665/2024) ha deciso di respingere il ricorso con cui Lac, Wwf, Lipu, Lndc e Lav gli avevano chiesto di modificare la sentenza del Tar sul calendario venatorio della Lombardia.

Per il momento resta da parte la discussione sulla legittimità della caccia dopo che il parlamento ha modificato l’articolo 9 della Costituzione (secondo gli ambientalisti al legislatore non resta «alcun margine di discrezionalità sull’obbligo di tutela, da subito ed effettiva, degli animali; e per questa ragione le leggi che regolano la caccia e i calendari venatori non sarebbero più applicabili per sopravvenuta incompatibilità costituzionale»).

Sul resto, ossia le date di chiusura della caccia alla beccaccia, alla cesena, al tordo sassello, all’alzavola (nel ricorso si chiedeva d’anticiparla al 9 gennaio) e agli altri uccelli acquatici (al 20), dei quali si contestava anche un carniere «abnorme», nell’ordinanza si legge che la Regione Lombardia s’è mossa bene, e ha ben motivato ogni passaggio in cui s’è scostata dal parere Ispra.

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