Calendario venatorio della Lombardia: ricorso respinto

Respinto il ricorso sul calendario venatorio della Lombardia: beccaccia in ambiente autunnale
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La stagione può concludersi regolarmente: il Tar ha respinto il ricorso sul calendario venatorio della Lombardia.

Un errore formale porta a una vittoria concreta: per tentare di modificare il calendario venatorio della Lombardia, la Lega per l’abolizione della caccia ha impugnato un decreto della Direzione generale agricoltura (8349/2022) il cui eventuale annullamento non avrebbe avuto effetti; sarebbero infatti rimaste in vigore sia la legge regionale 17/2004 sia la delibera di giunta 6497/2022, di per sé sufficienti.

Pertanto il Tar (sentenza 59/2023) ha dichiarato inammissibile il ricorso; di fatto rimane intatta la regolare conclusione di una stagione iniziata tra le controversie, su tutte la data d’apertura della caccia al tordo.

Dato l’oggetto del ricorso, il Tar non può neppure chiedere alla Consulta di pronunciarsi sull’eventuale costituzionalità della legge regionale che definisce il calendario. Resta però un pericoloso spiraglio per ricorsi futuri: per il Tar infatti la legge «presunta profili che potrebbero in ipotesi condurre a uno scrutinio di non manifesta inammissibilità», considerata «la costante giurisprudenza della Corte costituzionale sulle leggi-provvedimento regionali che introducono il calendario venatorio in luogo del necessario [atto amministrativo] corrispondente».

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