Il Tar ha respinto il ricorso cautelare contro il calendario venatorio della Sicilia: ok all’ultima giornata di preapertura della caccia al colombaccio.
Dai tribunali non arrivano soltanto cattive notizie: Guglielmo Passarelli Di Napoli, presidente della terza sezione del Tar della Sicilia, ha respinto (decreto 464/2024) il ricorso cautelare di Wwf, Legambiente, Lipu, Enpa e Lndc contro il calendario venatorio regionale, che dunque al momento resta interamente in vigore almeno fino alla camera di consiglio del 25 settembre.
La decisione più urgente riguardava la preapertura al colombaccio, visto che la prossima giornata – l’ultima – è in programma domani, mercoledì 11: il presidente del Tar ha ritenuto che non ci fosse ragione per esprimersi, considerando che ormai siamo alla fine del periodo e che verosimilmente «quand’anche [concedesse] la tutela cautelare difficilmente il decreto potrebbe trovare attuazione entro sera».
Ricorso respinto anche sugli altri temi: fissando al 15, ossia alla terza domenica di settembre, l’apertura della caccia a cinghiale, colombaccio, gazza, ghiandaia, merlo e quaglia, l’assessorato ha rispettato il parere dell’Ispra; della presunta contraddizione tra la stagione di caccia e «il conclamato stato di crisi, di calamità naturale e di emergenza di rilevo nazionale» legato alla siccità e agli incendi estivi il Tar aveva già rilevato l’infondatezza; e sulla data di chiusura della caccia alla beccaccia (le associazioni ambientaliste chiedono il 30 dicembre, come nelle Marche, anziché il 30 gennaio) si può attendere la discussione collegiale.
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