Il comitato che propone il referendum sulla caccia fa sapere di aver raggiunto il mezzo milione di firme previsto dalla Costituzione.
Muro superato, almeno sulla carta: il comitato che propone il referendum sulla caccia ha fatto sapere di aver raggiunto il mezzo milione di firme previsto dalla Costituzione. Ora la parola passa all’Ufficio centrale della Cassazione, che dovrà verificare la legittimità della richiesta, e alla Consulta chiamata a esprimersi sulla sua ammissibilità.
Non è infatti scontato che la Corte costituzionale consideri ammissibile il quesito; oltre che sui temi su cui sono vietati (“leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali”), talvolta ha deciso di non far tenere referendum che se approvati avrebbero provocato un vuoto normativo. Prima però la Cassazione dovrà verificare se le firme raccolte sono valide e sufficienti; ecco perché il comitato Sì aboliamo la caccia sta continuando a raccoglierle e intende arrivare a 600.000.
Il referendum intende abrogare in parte o del tutto la legge 157/92, quella che governa la caccia e la protezione della fauna in Italia. Sarà l’Ufficio centrale della Cassazione a definire l’eventuale quesito.
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