Marco Castellani, presidente nazionale Anuu, spiega quale sia l’unica strategia possibile per combattere il possibile referendum sulla caccia.
Per Marco Castellani, presidente nazionale Anuu, il possibile referendum sulla caccia si affronta con un’arma sola: «Comunicare, comunicare, comunicare». Serve una strategia capillare che renda l’opinione pubblica consapevole di ciò che il mondo venatorio sa da sempre. Cioè che la caccia è una risorsa per l’ambiente e la collettività; che è un insostituibile strumento di gestione e conservazione della natura; che è presidio costante del territorio, «scuola di virtù civili, sano esercizio fisico», cultura, tradizione, socialità, solidarietà, economia, occupazione.
Perché questa descrizione non resti solo patrimonio dei cacciatori bisogna ottenere una visibilità «trasversale in televisione, sui giornali, alla radio, sui social». Per farlo è necessario superare «gli ostacoli che fino a oggi ce l’hanno impedito o ci hanno consentito solo interventi spot dalla visibilità limitata». Solo così si combattono i «pericoli di una folle ideologia», affrontabile solo se il mondo venatorio sta unito e gioca di sponda con le associazioni agricole «e tutta la filiera produttiva collegata al settore». Nella prossima riunione della cabina di regia Castellani proporrà ai colleghi presidenti di attivarsi in questo senso e di chiedere un incontro ufficiale al neopresidente del consiglio. E non sarebbe male avviare da subito un confronto costante col nuovo ministro dell’Ambiente.
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