Le associazioni venatorie sono unite: Massimo Buconi, presidente nazionale Federcaccia, racconta che cosa stia accadendo ai vertici dopo l’annuncio del possibile referendum sulla caccia.
Chissà che da un male non venga fuori un bene: Massimo Buconi, presidente nazionale Federcaccia, spera che la proposta di referendum sulla caccia induca la politica a mettere mano alla 157/92 e a renderla idonea alle necessità di un mondo che è cambiato.
Ma non bisogna illudersi, anzi; è l’ora di prepararsi a combattere. Le associazioni venatorie sono pronte, «unite e compatte per fronteggiare insieme questa nuova sfida»; agiranno «all’unisono nell’interesse della società». Buconi si dice convinto che al loro fianco troveranno istituzioni, forze politiche e tanti cittadini.
Certamente la tempistica è rivedibile: «Nel momento in cui tutto il Paese è fortemente impegnato a superare la crisi e i partiti» hanno messo da parte le loro differenze per dar vita a una maggioranza pressappoco di unità nazionale, «un gruppo di persone introduce nella discussione un tema fortemente divisivo». E, nota Buconi, con un effetto paradossale: «Chiedono di abolire una legge sulla protezione della fauna» quale la 157 è.
Caccia Magazine febbraio 2021, in edicola fino alla prossima settimana, mette a confronto le posizioni delle associazioni venatorie sulle modifiche legislative ritenute necessarie.