L’Ente nazionale protezione animali si dichiara estraneo alla proposta di referendum sulla caccia (anzi: sulla legge 157/92) da cui prende le distanze.
“Una pericolosa improvvisazione”: l’Enpa, Ente nazionale protezione animali, bolla così la proposta di referendum sulla caccia – anzi, per l’abrogazione della legge 157/92 – pubblicata in Gazzetta negli scorsi giorni. La legge quadro infatti è principalmente destinata a proteggere la fauna selvatica – già Massimo Buconi, presidente nazionale Federcaccia, aveva notato la contraddittorietà della proposta; cancellarla “con pericolosa superficialità e pressappochismo” scrive l’Enpa “sarebbe un vero disastro per gli animali selvatici e la biodiversità”.
La Protezione animali, che dunque si dichiara estranea all’iniziativa, nota inoltre che la 157/92 “garantisce una certa uniformità territoriale” nella gestione venatoria. “Se decadesse, nulla vieterebbe alle Regioni di legiferare autonomamente” e di aumentare le specie cacciabili e la durata della stagione. Peraltro così l’Italia si esporrebbe “a dure sanzioni da parte dell’Unione europea”: con l’abrogazione referendaria “si cancellerebbe infatti una legge che recepisce le direttive comunitarie”.
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