Christian Maffei, presidente nazionale dell’Arcicaccia, risponde alla lettera della cabina di regia toscana sulla rappresentanza delle associazioni venatorie negli Atc.
«La vostra battaglia è la nostra battaglia»: con una lettera aperta Christian Maffei, presidente nazionale dell’Arcicaccia, si schiera a favore della richiesta della cabina di regia delle associazioni venatorie toscane (oltre all’Arcicaccia ne fanno parte Enalcaccia, Italcaccia e Libera Caccia; non, è noto, la Federcaccia) su una possibile riforma dei criteri di rappresentanza negli Atc.
L’Arcicaccia ha già dato battaglia «sui tentativi egemonici [della Federcaccia, ndr] negli Atc abruzzesi e in Calabria», sulla nomina di un comitato tecnico faunistico-venatorio «mutilato» (ci siedono solo i presidenti nazionali di Federcaccia, Enalcaccia e Libera Caccia) e «sulle recenti forzature della Regione Lazio sui Gruppi operativi territoriali».
L’Arcicaccia userà dunque «tutte le energie dei propri dirigenti e militanti» per far sì che la politica ascolti questa richiesta, a difesa del pluralismo e del confronto democratico.
In difesa del pluralismo si posiziona anche Gabriele Sperandio, presidente regionale dell’Arcicaccia Marche negli ultimi giorni coinvolto in una disputa feroce con le altre associazioni sul prossimo calendario venatorio regionale: per lui bisogna innanzitutto partire dalla soppressione dell’attuale comitato faunistico-venatorio nazionale, per ricostituirlo inserendoci tutte le sigle riconosciute.
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