La legge che ne disciplina la rappresentanza è a rischio incostituzionalità: quattro associazioni venatorie chiedono pertanto alla Regione Abruzzo di procedere al commissariamento degli Atc.
In attesa che la Corte costituzionale si pronunci sulla legge regionale 11/23, che ha modificato il metodo per calcolare la rappresentanza delle associazioni venatorie nei comitati di gestione degli Atc dell’Abruzzo, Arcicaccia, Libera Caccia ed Enalcaccia di Teramo e l’Italcaccia chiedono di procedere al commissariamento di organismi «che potrebbero essere dichiarati illegittimi».
Alla richiesta s’affiancano due interrogativi: su quali criteri si baserà la Regione per la prossima tornata di nomine? E, retorico, «a chi ha giovato aver intrapreso questa discutibile iniziativa legislativa?». La nota congiunta si chiude con la risposta: «A nessuno, meno che mai ai cacciatori».
La questione è molto tecnica: poco più di un anno fa il consiglio regionale dell’Abruzzo ha modificato il metodo che consente di calcolare il numero dei rappresentanti sulla base del numero dei cacciatori iscritti, accentuandone gli aspetti non proporzionali; la mossa ha dunque favorito la Federcaccia, l’associazione più grande.
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