Il Tar ha respinto il ricorso dell’Italcaccia che chiedeva di designare un proprio esponente tra i rappresentanti dei cacciatori dell’Atc La Spezia.
L’Italcaccia non ha diritto di vedere uno dei suoi tra i rappresentanti dei cacciatori nell’Atc La Spezia: lo ha stabilito il Tar della Liguria con la prima sentenza del 2022. Il ricorso è stato respinto per due motivi formali (l’ha firmato il presidente provinciale Italcaccia senza che si dimostrasse che da statuto ne avesse il potere; e visto che intende ottenere un atto d’autotutela, la diffida alla Regione che avrebbe potuto assorbire il rappresentante d’Italcaccia tra i propri non è altro che un sollecito), ma tra le linee si capisce quale sia l’orientamento sostanziale.
Il Tar infatti nulla eccepisce (avrebbe potuto se ha respinto il ricorso per motivi formali? Non è altro che una sensazione, ma suggestiva; vedremo eventualmente i successivi gradi di giudizio) sul modo in cui la Regione intende il criterio di rappresentatività; e cioè che non è un problema se da un accordo sulle nomine che comprende quasi tutte le associazioni venatorie (“rappresentano l’88,92% degli iscritti, superiore alla soglia dell’85% fissata dalla legge regionale”) resta fuori una che non è la più piccola, e che se tutte si fossero mosse senza coordinamento avrebbe potuto far pesare i propri numeri.
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