Nell’Italia continentale sono 985 i casi confermati di peste suina africana.
La notizia positiva è che nell’Oltrepò pavese si resta fermi a due, quella negativa che il contatore continua comunque a muoversi: al mattino dell’11 luglio il ministero della Salute ha ufficializzato 985 casi di peste suina africana nei cinghiali dell’Italia continentale (otto in Sardegna, ove il virus è endemico, dal 1° gennaio 2022).
La regione più colpita è il Piemonte, sede della provincia più colpita: sono ben 468, quasi metà del totale, i casi registrati nell’Alessandrino; segue la Liguria con 387, 237 nel Genovese e 150 nel Savonese; 88 i casi a Roma, 27 a Salerno, 13 a Reggio Calabria.
Per tentare di contenere la diffusione dell’epidemia qualche settimana fa il governo ha approvato un decreto che accresce i poteri del commissario straordinario Vincenzo Caputo, di lì a poco ascoltato dalla commissione Agricoltura della Camera sulle strategie che intende attuare nel breve e nel lungo periodo; e almeno in parte va nella stessa direzione il piano straordinario quinquennale per la gestione della fauna previsto dall’ultima legge di bilancio e finalmente esecutivo.
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