Il ricorso delle associazioni animaliste contro il calendario venatorio del Veneto non riguarda solo la preapertura alla tortora.
Ha già sospeso la preapertura alla tortora, ma non è l’unica parte del calendario venatorio del Veneto a rischio: il 19 settembre infatti il Tar dovrà esprimersi su altri profili del ricorso proposto da Lac, Wwf, Lipu, Lndc e Lav, il cui testo integrale la Confavi ha diffuso.
Si può dare poco peso alla richiesta di sospendere l’intero documento, motivata con l’affermazione che dopo la modifica degli articoli 9 e 41 «la caccia non è più compatibile con la Costituzione italiana»; è bene invece prestare attenzione a quanto il Tar deciderà sulle date di apertura generale (si chiede di posticiparla dal 15 settembre al 2 ottobre) e di chiusura della caccia a beccaccia, turdidi (dal 20 al 9 gennaio) e uccelli acquatici (dal 30 al 20 gennaio; si contesta anche la legittimità del foraggiamento), sulle giornate integrative per la caccia alla migratoria da appostamento nei mesi di ottobre e di novembre (l’anno scorso i cacciatori se le videro dimezzate a stagione in corso), e sull’ammontare dei carnieri.
Infine bisognerà capire come il Tar si esprimerà sulla richiesta di considerare illegittimi i pareri del Comitato tecnico faunistico-venatorio nazionale, «privo di personale con competenze specifiche» per valutare le bozze che le amministrazioni regionali gli sottopongono.
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