Posticipata a dicembre la chiusura della caccia di selezione ai cinghiali in Calabria. Dal comunicato della Regione emergono peraltro due notizie di rilievo nazionale.
Il vecchio piano non bastava più, i cinghiali in Calabria sono troppi. Col visto di Ispra la scadenza del piano di prelievo viene dunque prorogata fino a dicembre; il contingente di cinghiali da abbattere sale da 500 a 3.400. Lo ha reso noto la Regione con una nota ufficiale. Il 60% dei selvatici abbattuti negli ultimi tre mesi è sotto l’anno d’età, commenta peraltro Mauro D’Acri, consigliere delegato all’Agricoltura.
Il piano adesso include anche la Città metropolitana di Reggio Calabria e quindi comprende tutti i 228.580 ettari del territorio agro-silvo-pastorale. 130 i comuni interessati in tutte e 5 le province. Inoltre, a ogni azienda agricola sarà assegnato un selettore. L’amministrazione ha poi comunicato che intende semplificare al massimo le procedure burocratiche per autorizzare il prelievo selettivo ed estendere i periodi di caccia al cinghiale da affiancare alla selezione.
Fin qui la cronaca regionale. Ma dalla nota emergono altre due notizie rilevanti a livello nazionale. La prima è che la Calabria – anche la Calabria – ha intenzione di chiedere la modifica della legge quadro sulla caccia, perché altrimenti non può aggiornare la legge regionale 9/96. La seconda riguarda la riunione tra il ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio e “tutti gli assessori delle altre Regioni”, che hanno richiesto un incontro urgente con Sergio Costa, ministro dell’Ambiente, per discutere dei vincoli imposti dalla legislazione attuale. D’Acri fa sapere che l’incontro sarà nuovamente sollecitato.